Vista dal Campo Copertina, WTA

Roland Garros: Il match di Camila vs Jovanovski visto a bordo campo

27/05/2014 16:19

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Camila Giorgi classe 1991, n.50 del mondo

Cielo ancora grigio, ma le previsioni su Parigi sono incoraggianti. Via di corsa (letteralmente) dalla Metro all’ingresso H del Roland Garros, sono quasi le 11 e sul 4 c’è Camila Giorgi contro la Jovanovski, per un match da non perdere. Arrivo all’ingresso del campo 4 (seminascosto da invadenti stand commerciali) e resto stupito dalla quantità di gente che sta cercando di entrare sulle piccole tribune laterali. Ancor più stupito quando mi faccio largo tra la gente, e sento parlare non solo italiano e serbo, ma anche francese, inglese, spagnolo e via dicendo. E’ un segno che il tennis di Camila non lascia indifferenti, e anzi ti spinge a vederlo con viva curiosità.

Giusto il tempo di sedermi in prima fila, a due passi dal padre Sergio, che le ragazze iniziano il match. Fa fresco, ma non tira vento. Il campo pare un po’ scivoloso, forse un filo di terra fresca in eccesso, che nella notte non si è compattata a dovere.

Camila serve per prima, e come altre volte si percepisce sul suo volto tutta la tensione del momento. Saltella, cerca con lo sguardo il padre, cerca di sciogliersi, ma non ci riesce. Per scaricare la tensione fa quello che è più “naturale”: tira e colpisce più forte che può. Ma la tensione non la aiuta, e anche se carica bene i colpi esagera nella spinta, con qualche errore di troppo. E serve inizialmente male, con doppi falli. A Roma nella “bolgia” giocosa del Pietrangeli non ero riuscito a vederla così da vicino; qua, a pochi metri da lei, noto subito un lancio di palla migliorato rispetto all’anno scorso, quando era più imprecisa. Oggi il lancio è più curato, con la palla bella alta ma che non svaria, sale retta in cielo alla giusta distanza per esser impattata forte e precisa. Gli errori iniziali derivano semmai ad un caricamento eccessivo, da una spinta troppo vigorosa o da un kick accentuato. Non sbaglia di mezzo metro, ma di poco.
Soprattutto nei momenti di tensione, al servizio più di un kick di controllo forse le servirebbe un sicuro effetto slice, che le darebbe meno profondità ma più tolleranza; e potrebbe anche usare questa soluzione all’improvviso aprendosi il campo con l’effetto sorpresa, e quindi entrare come lei sa fare da campionessa con i suoi fendenti mortali in anticipo.

Per fortuna il momento di tensione passa veloce, giusto il tempo di trovare un paio di dritti stretti bellissimi e soprattutto una risposta di rovescio cross imprendibile, tirata con una facilità entusiasmante, a provocare il primo applauso convinto del pubblico. In 10 minuti Camila gira il match: entra bene sulle seconde palle della serba, non così veloci e precise, e ne solletica il rovescio, un colpo che ha molto migliorato rispetto a quello che aveva da junior (avevo visto Bojana vincere l’ITF U18 di Santa Croce qualche anno fa) ma non così sicuro. 3 a 2 Giorgi.

Nella fase centrale del primo set il livello di gioco è alto, i vincenti sovrastano per numero gli errori; e questi arrivano per tentativi di vincente o per difese finite fuori di poco. La Jovansvski sale di livello, regge meglio anche col rovescio sulle accelerazioni ficcanti di Camila, ed è più sicura alla battuta. Camila invece produce il suo classico gioco di potenza, attaccando a tutto campo fin dalla risposta. Proprio alla risposta crea alcune meraviglie, con un paio di soluzioni pazzesche per velocità e precisione, che segue in avanti con coraggio trovando pure chiusure di volo altamente spettacolari, per velocità di esecuzione e potenza (e che dovrebbe cercare più spesso di un secondo colpo ad altissimo rischio…). Applausi convinti da parte di tutto il pubblico, eccetto un trio di esagitati serbi (vestiti con t-shirt a creare la bandiera del proprio paese) che incitano con vigore leonino ad ogni errore della nostra, suscitando quasi ilarità per il loro scomposto comportamento. Ma Camila non si scompone, anzi adesso è calma, sicura. Sente bene la palla e stranamente non affretta le soluzioni, aspetta quasi un colpo in più prima di forzare, piccolo importantissimo segnale di crescita nella lucidità in campo e nella gestione dello scambio (e della partita). Si affretta anche di meno tra un punto e l’altro quando è al servizio, respira e si concentra.

Su tutto però quel che continua ad impressionarmi ed entusiasmarmi nel suo gioco non sono tanto le bordate in accelerazione quanto la reattività dei piedi, come scappa dopo il servizio a trovare la palla in anticipo, subito pronta a sparare un dritto o rovescio vincente con palla tesissima, lunga e spesso imprendibile. Una macchina da tennis infernale, che quando trova ritmo e sicurezza diventa incontenibile.

4 giochi pari. Serve Giorgi e concede una delicata palla break, che salva prendendosi un rischio pazzesco in difesa: Bojana attacca sulla risposta con una palla lunghissima, ma Camila è reattiva come mai, scende sulle ginocchia toccando terra e tirando un rovescio velocissimo e teso, che passa a millimetri dal nastro e termina lungo, quasi ingiocabile per la serba. Della serie: il pericolo è il mio mestiere…! Tiene il servizio Camila, e sul 5-4 si fa molto aggressiva in risposta, provocando una reazione scomposta della Jovanovski, che sentendosi aggredita si irrigidisce. Doppi falli, concede set point. Camila lo trasforma con una risposta lungolinea precisa, che Bojana rimanda lunga. 6-4 Giorgi.

Adesso tutta l’inerzia del match è dalla parte di Camila, che a tratti produce un tennis stupendo per qualità dei colpi, intensità e precisione. Spara da ogni lato del campo, entrando subito dopo un buon servizio. Anche la battuta ora gira bene, e la sostiene. Lo schema classico è prima lunghissima leggermente sul rovescio della serba, che rimanda corto; Camila si avventa arrivando benissimo sulla palla con il suo gioco di piedi impressionante, e via bordata stretta a chiudere. Applausi convinti del pubblico. Impressiona come la Giorgi, pur nel massimo della spinta, riesca a tenere il peso del corpo centrale, e quindi con grande equilibrio entra nella palla di rovescio trovando angoli stretti imprendibili. E’ un colpo di una fluidità, forza e bellezza rara.

Tiene il suo gioco di servizio iniziale, e spingendo molto bene ottiene 3 palle break (non consecutive), che però spreca con errori di pochi centimetri. Si va sull’1 pari, ma la differenza a livello di gioco, intensità e qualità di tennis è evidente. Infatti dopo aver tenuto facilmente il suo turno di battuta continua a pressare sulla risposta ottenendo il break con un scambio molto ben condotto e chiuso con dritto cross vincente. La Jovanovski non riesce tenere i ritmi di Camila, è meno incisiva ed intensa della nostra, che vola sicura 4 a 1, e poi 5 a 2. Addirittura la Giorgi si lascia scappare un paio di “Vamo!”, cosa per lei totalmente inusuale visto che in campo è una vera maschera.

Sul 5 a 3 serve per chiudere, e qua torna di nuovo la tensione in lei. E’ il game più difficile di tutto il match, alterna grandi giocate ad errori, e soprattutto commette tre doppi falli (ne aveva commesso solo un altro dopo il primo gioco), che la portano ad affrontare una delicata palla break. Respira, serve bene e l’annulla con uno scambio in progressione, senza tremare e, udite udite… senza prendersi un rischio eccessivo. Riuscire a produrre un tennis così “estremo” e rischioso come quello di Camila sotto la massima pressione è molto complicato, perché la tensione la irrigidisce quel tanto che basta a farle perdere la fluidità necessaria a trovare potenza e precisione. Ma riesce gestire questo momento delicato, chiude al secondo match point, e si lascia andare ad un sorriso pieno, liberatorio. E’ il suo primo successo sulla terra del Roland Garros. Una vittoria importante, non solo statisticamente ma perché si continuano a vedere momenti di crescita notevoli in tanti aspetti del suo tennis. Una crescita che può continuare solo con tanti match giocati, per provare nel momento della partita novità ed aggiustamenti al suo straordinario tennis in progressione. Al prossimo turno Svetlana Kuznetsova. Ci sarà da divertirsi.

Da Roland Garros, Marco Mazzoni

TAG: Bojana Jovanovski, Camila Giorgi, Giorgi, Jovanovski, Marco Mazzoni, Roland Garros, Roland Garros 2014

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Alessandro (Guest) 29-05-2014 01:35

non so se Camila riuscirà a vincere contro la Kuz. La Kuz è molto forte, se è in un periodo di forma accettabile (e l’autorevolezza con cui ha superato il primo turno lo farebbe pensare) è una giocatrice ancora da top 10. Nelle quote per la prima volta quest’anno Camila è data a 3, aveva avuto quote più vicine alla parità ed addirittura data spesso per favorita pur giocando contro avversarie molto più avanti nel ranking. Ma che vinca o meno sono certo che Camila farà una ottima partita, la metterà in difficoltà e farà un gran numero di vincenti anche con lei. E anche se questa volta potremo vedere ltutti il match, spero che Mazzoni faccia comunque anche questa volta un gran bell’articolo. E che i detrattori di Camila si occupino di altro.

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