I “piccoli passi” di Milos Raonic verso la vetta del tennis
Anche se il 2014 tennistico sta regalando non poche sorprese, immaginare all’inizio della settimana Raonic in semifinale a Roma era una previsione un tantino ardita. Invece il gigante canadese, quasi sotto traccia, sta continuando spedito il suo percorso di crescita, raggiungendo il miglior risultato in carriera su terra battuta. Milos oggi ha sconfitto nei quarti sul grand stand il francese Chardy, in un match che nascondeva più di una insidia e da cui è venuto fuori in modo autorevole, superando anche un piccolo passaggio a vuoto. In semifinale partirà sfavorito sia contro Djokovic che contro Ferrer (mentre scrivo i due sono appena scesi in campo), ma sarà un match in cui potrà giocare senza alcuna pressione, e sono sicuro che ci proverà.
Leggere l’ottimo risultato di Milos come figlio di un tabellone “benevolo” è estremamente riduttivo. Vero che il canadese si è infilato nel buco lasciato libero da Federer, e che non ha trovato di fronte alcun vero specialista di questi campi, uno che lo costringesse a dure schermaglie dal fondo a suon di pallate arrotatissime; però la sua vittoria contro uno Tsonga in recupero ed anche quella di oggi contro uno Chardy tutt’altro che arrendevole sono il segnale di un Milos in netta ascesa, sotto tutti i punti di vista.
L’evoluzione di Raonic parte da lontano, dalla primavera scorsa, quando decise di rompere il suo rapporto con Galo Blanco e di iniziare in estate un nuovo percorso con Ivan Ljubicic e il team collaudatissimo di Riccardo Piatti. Blanco era stato a suo modo bravo nel portare il canadese nella top20, ma il loro progetto tecnico pareva esaurito, arenato su ostacoli troppo alti da superare anche per un gigante con lui. Quindi ha scelto una via tutta nuova: azzerare molte cose e ripartire, affidandosi ad un ex top10 appena ritirato ed al suo team che così bene aveva lavorato su di lui, elevandone a dismisura i punti di forza e limandone le debolezze. Dopo 8 mesi di lavoro assieme si iniziano a vedere importanti segni di questo lavoro, e tutto lascia pensare che Raonic sia avviato a seguire una strada piuttosto simile a quella percorsa da Ljubicic riguardo alla crescita tecnica ed agonistica.
In questa settimana romana ho avuto modo di vederlo da vicino in tutti i suoi match, e pure in alcuni allenamenti. Rispetto al Milos ammirato a Roland Garros 2013 è migliorato nettamente sotto molti aspetti fondamentali del gioco. La crescita di Milos è racchiusa in modo evidente nel nono gioco del primo set. Strappato un break al francese (troppo nervoso e discontinuo all’avvio), Milos serve sul 5-3 per chiudere il set, ma si trova sotto 15-40 grazie ad uno Chardy molto aggressivo e preciso. L’anno scorso Raonic si sarebbe irrigidito ed aggrappato solo alla bordata di servizio, rischiando tutto. Oggi invece non si affatto scomposto. Ha mantenuto la calma servendo due ottime prime palle, veloci ma lavorate (non al massimo del rischio), andando a pizzicare il lato debole del francese; poi è uscito molto bene da uno scambio duro su entrambe le diagonali, in cui ha trovato ottimi appoggi e che ha chiuso a suo favore con un passante basso di rovescio che Chardy non è riuscito a gestire. Quindi al primo set point ha tirato la sua classica bordata al centro (228 km/h!), totalmente imprendibile. In pratica ha chiuso il primo set uscendo da un game complicato e dimostrando nervi saldi, usando al meglio la sua arma letale (il servizio), e soprattutto mettendo in luce i netti miglioramenti nella mobilità generale e specificamente nei passi di avvicinamento alla palla.
Il lato sinistro resterà sempre il più debole, sente meno la palla e tecnicamente il rovescio è un colpo più costruito e poco incisivo; ma rispetto alla scorsa stagione è cresciuto enormemente il suo modo approcciare la palla, in generale ma soprattutto sul lato sinistro; questo gli consente una difesa più sicura ed anche di provare a sparare qualche accelerazione con più margine e controllo nella spinta. La crescita è dovuta al lavoro svolto nel migliorare la frenata quando scatta verso la palla: in passato tendeva ad andarle troppo sotto perché partiva tardi, scattava in affanno con lunghi passi e bassa frequenza, il tutto aggravato dal suo fisico con baricentro molto alto, che lo costringeva a importanti piegamenti per impattare basso sul lato sinistro. Questa meccanica complicata e “macchinosa” di avvicinamento alla palla troppo spesso lo portava a strozzare lo swing del rovescio, poiché non sapeva gestire bene la frenata della corsa sulla palla, che gli finiva troppo vicina al busto, e quindi era molto complicato girare bene il tronco ed entrambe le braccia per eseguire un movimento completo ed in equilibrio. Adesso con un gioco di “piccoli passi”, agili e composti arriva sulla palla nettamente meglio, con più anticipo e quindi può iniziare la frenata al momento ideale, iniziando anche la fase di apertura con il timing giusto. Ne scaturisce una distanza più corretta dalla palla e quindi rovesci mediamente più precisi nella spinta e più sicuri in difesa. Non solo miglioramenti fisici a sostenere la tecnica, ma anche più acume tattico nella gestione delle situazioni di gioco. In passato appena arrivava in ritardo (in genere a sinistra) aveva la tendenza a sparare “o la va o la spacca”, consapevole di non esser in grado di riguadagnare una buona posizione; adesso gestisce con molta più pazienza lo scambio. Inoltre sul lato sinistro quando non è perfettamente posizionato invece di tirare con forza e rischiare di sbagliare entra meno nella palla con il piatto-corde, spazzolandola di più e quindi producendo un colpo con più spin, interlocutorio ed abbastanza lungo. Riesce in questa soluzione anche grazie ad un uso più spiccato della mano sinistra, con cui sostiene l’esecuzione dando quel colpetto a chiudere stretto che oggi gli ha fruttato alcuni punti importanti.
Queste descritte sono solo alcune delle notevoli migliorie con cui Milos sta arricchendo il suo tennis e la sua prestazione, grazie ad un lavoro certosino e di altissimo profilo programmato e portato avanti con Ljubicic, Riccado Piatti ed il suo staff. In tutto l’inverno hanno lavorato su decine di aspetti, usando anche in modo scientifico la video analisi con il “guru” della materia Pizzorno. Gli è certamente servito a capire tutti gli aspetti tattici, e di come il miglioramento del lato fisico-atletica possa esser lo strumento principe per affinare tecnica e soluzioni di gioco.
Un esempio su tutto: pare che Raonic nel suo colpo più forte (il servizio) abbia sempre giocato con totale istinto. Lavorava da sempre per migliorare il colpo, ma il controllo era sempre prodotto della spinta, mentre in un servizio giocato bene anche dal punto di vista tattico deve essere il contrario. Milos tirava sempre a tutta, aggiustando il tiro con il taglio solo per ridurre la velocità e senza mai aver studiato questi aspetti a tavolino. Quest’inverno con tutto il suo team ha lavorato per crescere nel controllo del servizio a varie velocità e angoli diversi, usando proprio la video analisi per affinare ogni istante della catena (estremamente fluida) del movimento, in modo da interiorizzare meccaniche diverse a seconda dell’uso tattico del colpo. E’ una cosa che può apparire complicata, ma che di fatto non lo è: non è tatticamente corretto saper “solo” servire a tutta, perché in varie fasi della partita o anche in giornate in cui si è meno reattivi aver il massimo controllo del servizio e di tutti i vari angoli/effetti può fare una differenza enorme.
Questo aspetto spiega bene la filosofia che sta animando il lavoro di Ljubicic con Raonic: migliorare a 360°, lavorare per coprire le debolezze, ma con il focus principale di crescere il più possibile nei punti di forza. Quando si ha a che fare con un potenziale enorme come quello del canadese (spinta, esplosività), ma con alcuni limiti strutturali che sarà impossibile eliminare del tutto (pesantezza, stazza, relativa sensibilità sul lato sinistro), meglio spingere per diventare il migliore nelle sue qualità principali che sacrificarle alla ricerca di una completezza che non sarà mai raggiunta. Raonic sta crescendo tantissimo nella copertura del campo, nella solidità da dietro, nel rovescio di palleggio e di difesa, ma non sarà mai il migliore nel produrre gioco in progressione. Meglio esser il più forte battitore, con un colpo terrificante per chiudere i frutti ricavati dal servizio e con grande lucidità tattica, il tutto sostenuto da una mobilità e flessibilità abbastanza buona nella fasi di palleggio e difesa.
Quando la scorsa estate Ljubicic parlò dell’inizio del suo lavoro con Raonic, si disse allibito di come l’avesse trovato indietro su tanti aspetti fisici della prestazione, che lo avevano troppo penalizzato anche sulla crescita tecnica e tattica della partita. Disse che avrebbe accettato l’incarico solo con un orizzonte temporale di 3-4 anni, con piccoli aggiustamenti continui a rivoluzionare pian piano ogni aspetto del suo tennis. Raonic ha accettato, ed i primi risultati si iniziano a vedere. Quarti a Monte Carlo e semifinale a Roma, il tutto sulla peggior superficie. Continuando così in estate Raonic potrebbe esser più di una sorpresa nei grandi tornei…
dal Foro Italico, Marco Mazzoni
TAG: Ivan Ljubicic, Marco Mazzoni, Masters 1000 Roma, Masters 1000 Roma 2014, Milos Raonic, raonic, Riccardo Piatti, tecnica di gioco
nadal e djokovic sono i due migliori giocatori in risposta del circuito , quindi e’ piu inportante saper rispondere e saper giocare a tennis che servire
tennista quasi inguardabile! la morte del tennis vedere un giocatore con quelle caratteristiche arrivare in una semi di un mille, su terra!
@ Jose mourinho (#1070209)
,geloso di chi di milos? io sono argentino e non italiano e ho del potro come idolo,ma a prescindere da questo per te sa giocare a tennis raonic? a casa mia il tennis è un altra cosa
togliendo i fenomeni per me questi san giocare a tennis
wawrinka nishi gasquet dimitrov fognini anche se la testa non è ok youznhy almagro verdasco kohli mayer stepanek vesely monfils thiem klizan mathieu sela hewitt lu janowicz per me questo significa saper giocare a tennis e se ne ho dimenticato qualcuno è solo per la fretta,nessuno toglie meriti a raonic ma per me non sa giocare a tennis uno cosi
Con quella stazza solo il serve and volley potrebbe salvarlo ma purtroppo a rete è scarso. Palleggiare da fondo contro,Murray,Ferrer,Nole,Nadal e anche un Federer a meta servizio è impossibile per lui. Poi se becca la partita in qui mette dentro l’80% di prima può farcela se no non c’è speranza.
Ha avuto un .ulo mostruoso contro Tsonga nel primo set
Grande articolo Marco 😛 … Grande articolo!!!
Da quando vinse il primo torneo e perse a Memphis da Roddick, penso che a Wimbledon possa giocare bene e sia lo SLAM che più si adatti alle sue caratteristiche. Non ho capito perché ancora questo non sia successo.
Forse un motivo o più motivi stanno nel quadro che hai analizzato e nelle parole di Ljubicic: è indietro dal punto di vista fisico; cosa molto ben nascosta dai terrificanti colpi di servizio e di uscita al servizio.
Il fatto che gli avversari lo abbiano iniziato a conoscere e a contrastare ha bloccato per lungo tempo il suo ranking e la sua crescita fra il 10° e 20° posto.
Se il lavoro di Ljubicic attecchirà forse anche sull’erba Raonic potrò finalmente sprigionare un tennis molto più lievitato e complesso.
Voglio vedere… sono curioso
Sul cemento è chiaro che già dall’estate possa ottenere grandi risultati
Io parlo da tifoso di federer, quello che gioca il miglior tennis in assoluto…xo vedo che in questo forum o si gioca come lui o sei divertente come lui (dimitrov gukbis dolgo) oppure tutti gli altri sono l’anti tennis ….Cioè non esiste ognuno gioca come può, nessuno può diventare federer…io atlanti di raonic come detto da qualcuno prima se avesse solo servizio sulla terra come fa ad arrivare in semi? O ai quarti negli altri tornei? Ammettere e dire è migliorato negli spostamenti, nei colpi da fondo campo no??? Ma si vede lontano un km che gioca meglio di prima…certo negli spostamenti non e fognini….xo sicuramente si muove più di prima !!! E infatti i risultati si vedono!! Poi potete dire quello che volete …xo servirebbe obiettività a volte…invece qui c’è me proprio poca!
Stai calmino bello!
Io difendevo Raonic sebbene non mi piaccia perché ha fatto ottimi miglioramenti in classifica.
Leggi bene e prenditi una camomilla pazzo
Ottimo articolo, complimenti!
Su Raonic, diciamo che la stagione su cemento sarà la vera prova dl fuoco, in ogni caso la gestione e il timing sul rovescio sarà decisivo.
@ Talaaa (#1070099)
La differenza la fa la classifica, punto! Se piace a te a me o a pinco palla, frega pochissimo, a te a me è a pinco palla… Se parliamo di aspetti tecnici allora c’è una classifica, dei tornei, delle partite da commentare… O no? Se ti piace il tennis parla di quello, opinione mia eh…
Credo la sua critica stia nel fatto che molti accusino Raonic di essere solo servizio e poco altro.
Sinceramente lo pensavo anche io, ma difficilmente uno fa questi risultati in terra facendo solo servizi. Bisogna ricordarsi ad esempio che prima di quest’anno non aveva mai vinto un set a Roma!
Quindi bisogna ammettere che, seppur diano miglioramenti minimi alla sua economia del gioco ancora centratissima sul servizio, ci siano stati dei progressi negli altri campi del suo tennis.
Passi da gigante. Ma ha già fatto tanto. Domani becca di brutto. La grande stazza fisica non lo aiuterà nelle partite lottare. Si muove non benissimo.
sono d’accordo. Sembra quasi che avere un gran servizio sia una colpa
gelosia?????….tu dici che non è tra i piu’ belli e va bene,ma non ti va bene se uno dice che non gli piace…..quale è la differenza?
quoto tutto
Ricordate che nel tennis non esiste solo gente come federer che sa giocare a tennis…ci sono tanti stili, non dare meriti ai miglioramenti di raonic vuol dire avere le fette di prosciutto sugli occhi… Già solo nello scambio si vede che è migliorato notevolmente, col rovescio anche è migliorato…solo servizio e basta…veramente la gelosia e una brutta bestia, l’avessimo noi uno come raonic che è dentro nei 10 al mondo…può non piacere…ma tanto qui ma dal non piace, nole non piace, murray non piace, ferree non piace…piace solo roger(x cui anch’io tifo) ma oltre a roger ci sono altri stili ….non è tra i più belli quello di raonic ma è da rispettare, dato che intanto lui si gioca la semi a Roma…ogni volta con sta storia dei tabelloni… Ieri ha battuto Tonga semifinalista a Parigi l’anno scorso….chardy oggi che sicuramente è più ferraiolo di lui…quindi!!!
A me viene l’orticaria quando vedo una partita con lui presente.
In alcuni momenti, é imbarazzante.
Servizio e null’altro.
bolelli, fine secondo set, lo ha ridicolizzato nello scambio. ( gli aveva pure preso le misure sul servizio… Peccato fosse troppo tardi)
È un giocatore veramente brutto da vedere. Preferisco Isner assolutamente
forse per l’anno prossimo, mi sembra ancora troppo grezzo, a parte il servizio. A parte delle roncolate da taglialegna di diritto dal fondo, oltre al servizio, per ora non vedo nient’altro.
un gigante che tira bordate, resta tale anche se trova qualcuno che lo lima e lo fa progredire…nessuna poesia nel tennis di Raonic
peggiorato tantissimo da quando lo avevo visto io giocare la prima volta,da dietro tirava winner ovunque ora non ne fa manco uno per sbaglio,la partita in questione era contro gonza a montreal. era giovane forse lasciava andare il braccio vero ma è regredito se uno ha sti colpi nel bagaglio e col passare del tempo non li tira fuori è peggiorato a mio avviso,farà bene perchè ormai questo è il tennis forza potenza e basta ma non sarà mai un campione con la c maiuscola anche se dovesse vincere 3 wimbledon,non sono i titoli a farti campione ma come li ottieni
l’unica cosa in cui è migliorato è che nei momenti difficili non si scompone…..ma rimane sempre uguale il modo in cui li risolve : LEGNATE DI SERVIZIO!
IL TENNIS GIOCATO è ALTRO!!!
solo tabelloni fortunati per il momento…ma resta e restera’ un giocatore senza classe e senza rovescio