Il sogno americano di Lorenzo Montegiorgi
Il sogno americano, la passione per il tennis e verso nuove culture. Una ricetta perfetta che permette al giovane Lorenzo Montegiorgi, nato a Velletri il 4 dicembre 1992, di vivere un’esperienza formativa importante alla Northwood University, nel Michigan, Stati Uniti. Buon talento, cresciuto al Circolo sportivo Colle degli Dei con il maestro Renato Pompei, Montegiorgi ha scelto gli Usa per cambiare la sua vita, così da non rinunciare né allo studio né tantomeno al tennis. “Ho iniziato a giocare a 5 anni nella mia Velletri, a una trentina di chilometri da Roma – racconta Lorenzo -. A livello giovanile ho raccolto qualche buon risultato, ma al momento di tentare seriamente con il professionismo si è presentata la chance del College NCAA. Grazie all’aiuto di Corrado Degl’Incerti Tocci e della sua agenzia StAR, sono partito nel gennaio 2013 con un misto di eccitazione e preoccupazione: da una parte la lontananza da casa e dagli affetti, dall’altra la grande voglia di scoprire un mondo e una cultura nuovi e affascinanti”. Montegiorgi studia International Business e, nel frattempo, usufruisce di strutture all’avanguardia per l’allenamento tennistico. “La mia scelta è stata anche dettata da un fattore economico – prosegue Lorenzo – perché poter praticare il mio sport senza spese per 3-4 ore al giorno non è assolutamente un dettaglio da sottovalutare. Dal punto di vista agonistico sono molto soddisfatto della prima stagione, che ha visto la mia squadra qualificarsi per la Top-16 di Seconda divisione”.
Un’opportunità, quella del College, colta al volo da Lorenzo Montegiorgi, ma che troppo spesso in Italia viene ignorata. “Nel nostro Paese c’è poca informazione sulle università statunitensi, ma questa è una chance che ogni buon agonista, intenzionato a studiare seriamente, dovrebbe prendere in considerazione. Vivere negli Usa ti apre la mente, ti avvicina ad altre culture e ti fa crescere come uomo, oltre che come sportivo. Trovare l’università adatta e districarsi tra le regole per l’assegnazione delle borse di studio, però, non è semplice. L’aiuto di Corrado e della StAR è fondamentale”. Una vita ricca di tennis e cultura, di sogni e di speranze. “Non so ancora cosa mi riserverà il futuro – chiude Montegiorgi -. Potrei tornare a giocare Futures e provare la via del professionismo, cercare la scalata nella Prima divisione NCAA e laurearmi. L’importante è aver capito che la strada è quella giusta. Una strada che consiglio a tutti gli amanti di sport e cultura”.
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7 commenti
William Bohack
Bill Bohack Sarasota
@ Giacomo82 (#1029670)
Isner a 22 anni ha battuto Henman,Ben Becker, Odesnik, Haas e Monfils, ha fatto terzo turno all’UsOpen togliendo un set a Federer che avrebbe poi vinto, ovviamente, il torneo. Dimostrando un talento tennistico di prim’ordine, visto che ha iniziato a giocare a tennis ad 11 anni.
Per me Isner sarà un caso irripetibile, basti pensare alla fatica che fanno i giovani a diventare competitivi. Significa che per combinare qualcosina bisogna costruire il giocatore con anni di tornei e sconfitte. Non con qualche partitina al college
Sicuramente una bella esperienza ma negli altri sport c’è un abisso tra la division 2 e la 1…
Non è detto magari qualche risultato lo fa, basti pensare che Jsner ha inizato alla sua età a fare il professionista quindi mai dire mai
Nessuna prospettiva nel tennis (per un confronto probante vedasi Matteo Fago). Nella vita non so, dipende da che famiglia proviene.
mi affido ai più esperti per i commenti su questo articolo.
quali sono le prospettive di questo ragazzo di ormai ventidue anni?