Vista da Marco Mazzoni: Dolgopolov in cattedra, Fognini non si accende
Si ferma sotto i colpi spettacolari di Dolgopolov la corsa di Fognini ad Indian Wells.
Un match vinto nettamente dal talento ucraino, che si conferma tennista molto complicato per il nostro Fabio. In quel di Rio il ligure aveva rimediato solo due games poche settimane or sono; stavolta numericamente è andata meglio, ma non si è mai avuta la sensazione netta che il match potesse girare.
Purtroppo l’incontro ha rispettato solo in parte le grandi attese della vigilia. Il piatto era sulla carta a dir poco succulento, uno dei più intriganti che questo torneo ci potesse offrire; addirittura uno dei più suggestivi del momento a livello di intero ATP Tour secondo alcuni commentatori. Da un lato il nostro “Fogna”, in crescita esponenziale in questo 2014 per lui ricchissimo di gioie e grandi prestazioni (uno dei giocatori in assoluto più vincenti da gennaio); dall’altra parte della rete l’ucraino, sostenuto da un braccio irreale che sfugge ad ogni regola e catalogazione tecnica, ad animare un talento così cristallino da aver fatto innamorare con le sue soluzioni improbabili e ardite una schiera assai trasversale di appassionati worldwide. Un giocatore caldissimo, che dopo un 2013 bigio sta trovando nuovo vigore e continuità, tanto da aver appena strappato il più importante successo in carriera l’altro ieri contro Nadal, in una partita rocambolesca, a suo modo pazzesca.
Purtroppo il match di stasera è stato tutt’altro che “pazzesco” ed emozionante, e non solo per la sconfitta di Fabio.
C’è stato un tennis quasi a senso unico, con l’ucraino quasi totalmente in controllo del gioco e dello scambio, e prontissimo a ribaltare mirabilmente l’inerzia nelle rare occasioni in cui la racchetta del ligure lo portava a rincorrere.
Il tennis è uno sport estremamente geometrico. Quando uno dei due atleti riesce a rubare campo e tempo all’avversario prende una condizione di vantaggio che molto spesso lo porta alla vittoria. Fognini c’è riuscito spesso in questo 2014, menando le danze negli scambi con palle lunghe in sicurezza, da colpire in progressione e cambiando ritmo con i piedi molto vicini alla riga di fondo. Una facilità di accelerare la palla e chiudere gli angoli che ci ha esaltato in molti tornei e che ha portato Fabio a tante vittorie convincenti. Basta solo mezzo metro di gittata in più o meno nel palleggio, nelle risposte e nei contrattacchi per creare una differenza notevole. Oggi Dolgopolov in questo è stato superiore. Nettamente.
Ha preso per primo l’iniziativa e restando sempre attivo, veloce e molto focalizzato ha dominato il gioco. “Dolgo” con la sua proattività ha tenuto per quasi tutta la partita i piedi ben dentro al campo, ha condotto lo scambio e aperto subito gli angoli, mandando all’aria ogni piano concreto di contrattacco. Rarissimi i suoi errori non forzati nonostante i grandi rischi delle sue traiettorie, a cercare righe ed angoli molto acuti, segnale evidentissimo di uno stato di forma eccezionale che l’ha portato a dominare in tutti i settori del gioco; anche in difesa, tanto che quando l’ucraino finiva a rincorrere ha trovato quasi sempre una palla di contenimento lunga e carica che rimandava indietro Fabio. Intenso, focalizzato, velocissimo, gli ingredienti di un Dolgopolov superbo, che non ha affatto risentito mentalmente della sbornia post-vittoria sul toro iberico. Chapeau.
Fabio al contrario è stato la copia sbiadita delle migliori occasioni. E’ andato troppo a corrente alternata nella spinta, anche nel secondo set quando si è ripreso rispetto all’abulico avvio. Quando poteva spingere non l’ha fatto con la convinzione ed energia delle scorse settimane. Solo qualche fiammata d’autore ma anche pause, addirittura all’interno dello stesso scambio, come se il flusso delle sue energie fisiche e mentali fosse interrotto, intermittente. Quella costanza di prestazione e velocità di crociera altissima che l’ha portato a vincere moltissimi match dall’inizio del 2014 oggi purtroppo non c’è stata. Fabio è stato troppo debole nell’intensità per venire a capo di un rivale così centrato e propositivo. Serviva un Fognini prorompente sul piano fisico, capace di far giocare a “Dolgo” sempre una palla in più visto l’altissimo rischio del gioco dell’ucraino; serviva quel colpo interlocutorio lungo, vigoroso e arrotato mostrato sulla terra latino americana, e che oggi non è purtroppo mai stato ficcante. Anzi, quasi non pervenuto per merito del “Dolgo”, che apriva subito il gioco e faceva correre Fabio nelle direttrici più varie e imprevedibili, rubandogli il “telecomando” della partita. Doveva servire meglio Fognini, e soprattutto rispondere più lungo, ma non c’è riuscito, anche per la qualità del servizio di Alexander, notevolissima.
Con così tanti match alle spalle da gennaio era presumibile che prima o poi il ligure potesse soffrire un calo, e calo è stato. Indian Wells resta comunque un torneo positivo. Alla fine Fabio ha vinto partite in cui partiva favorito e rimesso in piedi il match complicatosi contro Monfils. Se il tabellone avesse rispettato le gerarchie oggi davanti a “Fogna” doveva esserci Mr. Nadal. Da un lato si può parlare di occasione persa, quella di potersi issare davvero in alto in un grande evento sul duro; proprio quello che serve per avvicinarsi al banchetto dei grandissimi, dove si fanno i punti che creano una differenza. Ma se andiamo a leggere bene il torneo ed il momento, questo Dolgopolov non è affatto un intruso, ma uno dei giocatori in assoluto più in salute sul circuito. Uno dei segnali che questo 2014 pare nato sotto una buona stella per chi ama un tennis vario e propositivo, e che spera di poter assistere nei grandissimi tornei ad imprese di giocatori diversi dai “soliti noti”.
Il riso amaro mostrato dal nostro n.1 in occasione di varie soluzioni balistiche strepitose del rivale mostravano tutta la frustrazione per una partita non andata come sperato, e anche la propria incapacità di sferrare attacchi convinti a scardinare il tennis notevole di Dolgopolov.
Un vero peccato, ma non me la sento di rimproverare molto a Fognini stasera. Una prestazione modesta può capitare dopo un periodo di altissimo livello tecnico e mentale. L’unico appunto che mi sento di fargli è la partenza troppo lenta, quell’atteggiamento attendista e quasi rinunciatario con cui ha lasciato il gioco in mano al rivale all’avvio, che così ha preso ancor più fiducia e non s’è fermato più. Anche alla risposta poteva forse cercare di esser più aggressivo, a costo di commettere qualche errore diretto, ma tentando di buttare qualche volta fuori dal campo l’ucraino, letteralmente indiavolato. Può essere che Fabio sia entrato in campo davvero scarico, con la gamba dura, e che poi via via si sia sciolto, perché dal secondo parziale qualche segnale di ripresa e di vigore s’era anche visto. Tuttavia la scossa parziale l’ha portato alla miseria di 3 palle break, e tutte nello stesso gioco, di cui solo su di una si è giocato. Troppo poco per poter vincerla questa partita.
Adesso serve riposo e restare focalizzato, perché Miami e soprattutto la Davis sono vicini, vicinissimi. E lì servirà il Fabio di Mar del Plata: forte, cattivo, intenso. E speriamo vincente.
Marco Mazzoni
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Buon articolo ma al di sotto delle capacità mostrate da Mazzoni in altri pezzi. Si sente che Dolgopolov non lo ispira più di tanto, ma lo capisco perché è un giocatore anomalo, artista o artistoide della racchetta, quindi difficile da comprendere, quasi impossibile da amare. Secondo me Fognini non ha le armi per competere con Dolgopolov, cosî come l’ucraino non ha le armi per competere con Federer. Quindi a chi dice che Dolgopolov vincerà il torneo, rispondo che la cosa può anche accadere ma solo se Federer verrà fatto fuori da qualcun altro.
fogna non molto fortunato, oltre che nei sorteggi, anche in chiave ranking… tra quelli che lo precedono sono nei quarti isner, giocando contro nessuno in una enorme voragine di tabellone, e raonic che ha approfittato di un murray chiaramente fuori condizione. aggiungiamo a questo che alle spalle avanzano minacciosi dimitrov gulbis e dolgopolov… e i top ten diventano un miraggio, a meno che non fa un salto di qualità sulle superfici veloci.
speriamo in un sorteggio un po’ più fortunato a miami.
in ogni caso, per quello che è il tennis maschile italiano da 30 anni in qua, quello che ci sta regalando fogna è tanta tanta roba
@ _Carlo (#1021031)
questo articolo sarebbe stato un esaltazione a fabio ,un vero e proprio inno,se un paio di punti fossero girati in modo diverso…Bisogna cercare di essere un minimo obiettivi,Fabio nel secondo ha dato il massimo,quale copia sbiadita,ma che stiamo scherzando,ha solo sbagliato due servizi nell’ultimo game,purtroppo il piu importante,per il resto meritava quasi quasi piu dell’ucraino di conquistare il secondo set
@ luca (#1020863)
Dolgo non e’ piu’ forte solo di Fabio,quando gioca cosi’ e’ piu’ forte di tutti!!!E non fissatevi sempre troppo sulle superfici,perche’ a Rio sulla terra ha giocato ancora meglio!
@ Paolo (#1021029)
ma quello lo fa per sdrammatizzare,ma la concentrazione ce l’ha messa tutta,non c’era niente da fare…
@ Davide (#1020945)
vincera’ sicuramente il torneo
Articolo troppo ingeneroso nei confronti di Fabio dal mio punto di vista… andateci a giocare voi contro un Dolgopolov in stato di grazia come quello di ieri, poi vediamo se giocate bene o giocate male…
@ Andy86 (#1020996)
E’ l’atteggiamento mentale del “vecchio” Fognini che mi ha lasciato amareggiato. Quel sorriso stereotipato da superman contro un avversario che lo ha sempre battuto invece dell’attenzione necessaria e della grinta che lo sport richiede. Insomma per Perlas ancora tanto lavoro. Si deve entrare in campo lottando da subito e non aspettare il secondo set, altrimenti i top-ten rimarranno una chimera.
Purtroppo Dolgopolov è la vera bestia nera di Fabio, speriamo di non incontrarlo più per quest’anno a partire da Miami
Mi permetterei di sottolineare che fondamentale, secondo me per Fogna è migliorare la seconda sopratutto, perchè in vari momenti ci sta di metter meno prime, ma il vero problema è che la seconda è troppo attaccabile (sopratutto su cemento) quindi la deve sicuramente lavorare di più per fare un ulteriore salto di qualità.
Complimenti, articoli sempre con molti contenuti ed equilibrati, daccordo su tutto sull’articolo di ieri sulla Giorgi che dovrebbe prendere molti spunti dall’incontro con la Pennetta per quanto riguarda l’equilibrio nell’approccio alla partita.
Su Fognini ho molti dubbi sul fattore stanchezza,secondo me e’ una questione di energie e di predisposizione a un certo tipo d’incontro.
Per fare partita pari contro gente come Dolgopolov devi essere in pieno Focus sulla partita e prepararti mentalmente a un match pieno di insidie.
Secondo me con un altro atteggiamento avrebbe dato molto piu’ fastidio a Dolgopolov e il match poteva anche girare.
E’ su questa predisposizione mentale che deve lavorare, Fognini a mio parere e’ un ottimo atleta e fisicamente recupera bene, il problema e’ l’energia mentale che a volte viene meno ma non solo per motivo di stanchezza ma di struttura, abitudine e predisposizione.
Sono d’accordo, la differenza è esclusivamente l’avversario. La punta di gioco l’ha trovata contro Almagro, ma in generale non ho visto nessuno con la capacità di ribaltare una situazione di svantaggio in vantaggio come il Dolgopolov di quest’anno. Davvero un artista della racchetta, gioca sempre al limite e sbaglia poco. Sarei contento se vincesse il torneo, anche la sconfitta di Fabio verrebbe rivalutata.
Sono un grandissimo tifoso di Fabio, ma credo che a livello di talento l’ucraino sia una categoria sopra. Non è assolutamente detto che il talento basti, ma in questo momento Dolgo sta giocando un tennis d’elite che Fabio difficilmente può raggiungere.
La differenza tra Fabio e dolgo e il servizio, nel secondo set quando Fabio ha deciso di iniziare a giocare ha fatto partita alla pari e dolgo si è salvato grazie al servizio, un gran colpo che Fabio non ha purtroppo…ma nello scambio ha giocato alla pari…molte volte ha messo in difficoltà dolgo…la differenza l’ha fatta il servizio …se Fabio lo porta al terzo voglio vedere se dolgo la vince…primo set da buttare, contro un giocatore così in forma non poteva permetterselo…xo poteva riaprirla con un po di cattiveria in più…ha sbagliato un rovescio su una palla break che poteva tenere in campo benissimo…dolgo era molto in difficoltà in quel momento! Peccato, ora sotto con Miami speriam in un buon sorteggio
Fognini inguardabile nel primo. Atteggiamento da censurare: era spento,rassegnato,forse memore del precedente di due settimane fa. Dolgopolov è stato a tratti ingiocabile.,è un talento cristallino. Ricorda molto la Giorgi per profondità e potenza di palla. Fognini ha giocato un buon secondo set. Non si è trattato di stanchezza,ne di calo. È stata la sfiducia di giocare contro un avversario cui non hai mai strappato un set e che ha migliore controllo e potenza di tutti i colpi. Sono sensazioni che a Fognini vediamo spesso in partite contro i big,come contro djokovic agli ao. Purtroppo dolgopolov è superiore tennisticamente a Fabio,ma anche a quasi tutti i top ten quindi,ciò che si rimprovera oggi è la poca convinzione,la poca determinazione e la facilità di abbattersi per appena un break subito ad inizio gioco. La testa è fondamentale. Dovrebbe prendere lezione dalla Giorgi,punta di cristallo del nostro tennis,capace di rimanere impassibile dinanzi ad avversarie plurititolate.
oggi sarebbe stato meglio affrontare Nadal. Probabilmente ci avrebbe perso lo stesso,ma almeno avrebbe giocato. Dolgopolov non gli dà ritmo. Tira in tutti gli angoli. Spinge come un dannato. L’esatto opposto di Nadal. Adesso un occasione fondamentale è scappata. Con questo tabellone apertissimo,considerando anche l’eliminazione di Murray,avrebbe potuto scavalcare in un solo colpo hass e inser. Adesso sotto con la prossima,sperando di non dover rimpiangere queste occasioni
Da questo commento sembra che ci sia chissa’ quanta differenza fra le prestazioni di mar de plata e quella di oggi…La differenza l’ha fatta colui che si trovava dall’altra parte della rete,che non era Monaco o berlocq,ma un tennista che al momento insieme a Gulbis e Dimitrov,e’ il piu’ in forma che ci sia…Fabio ha sbagliato il primo set,ma nel secondo ha dato anche di piu’ di quello che ha dato in Sud-America…Grande rammarico per quel rovescio largo sul 3 pari e terzo break point e per quegli inspiegabili doppi falli dopo che si trovava 40-15 sul 4 a 5,senza di questi il commento avrebbe potuto parlare di un’altra partita e magari avrebbe potuto osannare un’impresa!
bell’articolo, concordo. Aggiungerei che questo Dolgopolov sul cemento è più forte di Fabio, non criticherei troppo Fabio, a parte un primo set sotto tono, nel secondo non ha affatto giocato male e sulle poche occasioni che ha avuto (3 palle break) è stato bravo l’ucraino. Speriamo che Fabio si prepari bene ora per la stagione sul rosso e in particolare per fare bene nei master mille (penso soprattutto a roma e parigi) e infine coroni la stagione sul rosso con un grande Roland Garros.
Peccato per Fognini!