Hawk eye-Il tennis a 360 gradi (Spotlight su Gerald Melzer)
Il primo successo di Gerald Melzer nel circuito challenger è arrivato dove probabilmente meno lo si aspettava: sul cemento e in altura, ai 2800 metri di Cuernavaca in Messico. Prima di sabato si sapeva di lui che era il fratello più giovane di Jurgen e che, tra le superfici, la terra era forse quella che più di tutte si adatta alle sue attitudini di gioco. Qualche piccola parentesi da oggi è necessario aprirla per il 23enne austriaco, che non solo ha dimostrato di giocare molto bene sul cemento, ma addirittura, ed è forse questa la notizia, in condizioni estreme di rimbalzo e di velocità di palla.
Irresistibile è stato il cammino nel torneo, con vittorie secche contro avversari che per ranking e per caratteristiche si pensava gli fossero superiori. Così non è stato, tanto che le partite contro Jaziri in semi ed Estrella Burgos in finale sono state risolte con facilità irrisoria, sulla scia di quelle dei precedenti turni. Il bilancio alla fine è trionfale: 10 set giocati, tutti vinti, nessuno sopra il punteggio di 6-4, 9 appena le palle break affrontate in 5 incontri, 2 break concessi. Numeri strepitosi per rompere il ghiaccio nel circuito intermedio.
Da ricordare nella settimana messicana l’ottimo torneo di Estrella Burgos, specialista delle atmosfere rarefatte, che da qualche mese ripete con maggiore continuità risultati e buone prestazioni. La vittoria contro Ram dimostra uno stato di forma più che accettabile, proiettandolo con ulteriore fiducia verso i prossimi tornei colombiani e sudamericani.
CHALLENGER CUERNAVACA MORELOS – Cemento – $75,000H
(1)Estrella Burgos b Ram(4) 6-4 7-6
(6)Melzer b Jaziri(3) 6-4 6-2
(6)Melzer b Estrella Burgos(1) 6-1 6-4
—————————————————————————————————————
Le trasferte ad Astana in questo periodo sono sconsigliatissime. Le punte di gelo possono arrivare a temperature tra i 25 e 30 sotto lo zero. Se anche il ricco challenger della capitale kazaka si gioca rigorosamente al coperto, occorre avere forti motivazioni per affrontare un torneo, che qualche difficoltà logistica come minimo, te lo potrà creare. Il fattore geografico si fa sentire sul main draw, che vede una sparuta minoranza di tennisti europei occidentali. Diventa quasi una conseguenza che il torneo se lo disputino i tennisti di madre lingua russa, con l’unica eccezione di Gilles Muller, affamato di punti e costretto a risalire in classifica, per rimediare al tempo perso con gli infortuni dello scorso anno.
Il lussemburghese era reduce da una splendida e tiratissima semifinale con Herbert, persa a Quimper due sabati fa. In Kazakistan prova a ripetersi, con alleato il Rebound Ace della superficie di gioco. Condizioni ideali, insomma, per esprimere il suo gioco d’attacco. Pur non essendo testa di serie, viene inserito nello spot di Jaroslav Pospisil (tds 8), che incontra al primo turno. Non un inizio morbido. Muller passa il turno in due set combattuti. Gerasimov agli ottavi gli permette di affinare la condizione. Ilhan ai quarti viene superato nonostante le incognite sulla forma ottimale, che da Quimper permangono. La semifinale con Dustov, altro specialista del tennis al coperto, è un buon banco di prova per testare il livello di gioco. La vittoria parrebbe affermarlo.
L’ultimo ostacolo verso la vittoria è Andrey Golubev. Andrey vince con decisione i primi tre turni e in semifinale, dopo il primo set perso, piazza un sonoro 6-2 6-1 a Basilashvili. Golubev in terra kazaka concede poco e si esalta nelle partite che contano. In Davis è stato così. E così si ripete nella finale di ieri.
Muller, per quanto in ripresa, non pare ancora al massimo delle sue possibilità. Golubev vince il 6° challenger, terzo ad Astana. I 90 punti sono un discreto bottino, che tornerà utile nella stagione.
CHALLENGER ASTANA – Cemento Indoor (Rebound Ace) – $75,000
(1)Golubev b Basilashvili(q) 3-6 6-2 6-1
Muller b Dustov 6-3 7-6
(1)Golubev b Muller 6-4 6-4
—————————————-
Se i 30 games lasciati in tutto il torneo da Melzer sembravano garantirgli il premio di giocatore della settimana, Somdev Devvarman ha fatto di meglio. Solo 24 i games,lasciati dall’indiano a New Delhi, nell’ultimo dei tre challenger indiani consecutivi. Dopo il best ranking ottenuto nel 2011 al numero 62, Somdev è stato costretto a saltare la maggior parte della stagione del 2012. Tornato poi ha faticato a riprendere il ritmo di gioco, ma nel 2013 è riuscito a tornare alla fine dell’anno nei top 100 grazie ad ottimi risultati nei tornei Atp americani. Devvarman si è imposto questa settimana su Olexandr Nedovyesov, testa di serie numero 1, arrivato in finale con la vittoria su Bozoljac che lo aveva sconfitto in semifinale la scorsa settimana. Bozoljac non ha accusato stanchezza per il successo della scorsa settimana e infatti è approdato in semifinale con la vittoria su Marchenko. Tra i giovani, il francese Pouille sembra essere pronto a ottenere una certa continuità di risultati che lo potrebbe portare presto a ottimi livelli.
Challenger New Delhi- Cemento Indoor (Rebound Ace)-100.000$
(1)Nedovyesov b. Bozoljac 46 76 63
(2)Devvarman b. (4)Donskoy 64 62
(2)Devvarman b. (1)Nedovyesov 63 61
Spotlight:
Gerald Melzer (Vienna,13 luglio 1990)
Con un Jurgen Melzer in lento declino, per l’Austria occorre un ricambio generazionale. Questo sta avvenendo tramite l’ascesa di due giocatori quali Dominic Thiem e Gerald Melzer. Del primo abbiamo parlato in lungo ed in largo, perciò questa settimana trattiamo il fratello di Jurgen,Gerald. Infatti, Gerald è proprio grazie al fratello che all’età di 8 anni decide di impugnare per la prima volta una racchetta da tennis. Ma il tennis non è l’unico sport praticato dall’austriaco, che si dedica anche al calcio (suo padre era un calciatore). La scelta,però, ricade sul tennis. Gerald non partecipa a tornei junior ed entra subito nel circuito Challenger, vincendo nel 2008 il torneo di doppio in coppia con il fratello (in singolare viene sconfitto al secondo turno da Andujar). Il 2009, primo vero anno da professionista, è una delusione completa. Arrivano due vittorie,di cui una contro uno dei suoi migliori amici (Govaerts,ndr), entrambe in 3 set lottati. Proprio con lui,arriva il primo dei tre titoli consecutivi ottenuti nel continente africano (Burundi,Ruanda,Uganda) che lo portano a scalare il ranking mondiale arrivando nei top 500. L’Africa sembra il posto perfetto per Gerald per ottenere punti e per guadagnare morale,e dopo qualche difficoltà di troppo nei tornei europei (un solo trionfo in un futures americano),nel 2011 ottiene solo una finale in un futures in Austria prima di ritornare al successo in Burundi e in Ruanda (in cui tornerà ancora una volta nel 2012,vincendo ancora 2 tornei e aggiungendo una finale). Dopo un 2013 positivo, in cui l’obiettivo dei top 200 posto dal viennese è stato raggiunto pienamente, anche con una finale, la prima a livello challenger,a Brasov, è arrivato questa settimana il primo successo a questi livelli con la vittoria a Morelos. Qui, con assoluta facilità (30 games lasciati in 5 partite) e contro giocatori di buon livello come Jaziri ed Estrella è arrivato il successo,che probabilmente porterà il giovane austriaco a superare il suo best ranking al numero 178.
Gerald,nonostante il successo di questa settimana su una superficie veloce quale quella messicana,preferisce i campi i campi in terra battuta essendo un giocatore che tende a giocare molto da fondo campo. È mancino e possiamo indicare il dritto come colpo migliore, in quanto con esso riesce spesso a cambiare ritmo e a procurarsi il punto.
Con la sua entrata nei top 180, sarà più facile vedere Gerald ottenere buoni risultati a livello challenger e sicuramente lo vedremo nel circuito Atp nel finale di stagione per chiudere magari la sua ascesa nei top 100.
Daniele Sforza
Alessandro C
TAG: Gerald Melzer, Hawk Eye
1 commento
Cuernavaca e a 1500 metri, non 2800.