Stagione 2013: Pagellone Challenger
Giunti alla fine del 2013, ci permettiamo di dare un giudizio su quello che è stato il 2013 e su quello che sarà il 2014.
10 e lode- Ritrovato. La storia di Pablo Carreno Busta sembrava essersi interrotta nel 2012 a causa di un infortunio avvenuto ad Aprile, 6 mesi di stop sono bastati al giovane spagnolo a ritrovare quella continuità che già aveva nel 2011, e le vittorie che lo hanno portato, con un 2013 strepitoso, a ridosso dei top 50.
10-Il dominatore del circuito challenger. Guardando il ranking partendo da coloro che sono a ridosso dei top 100, ci viene all’occhio subito un nome: Jesse Huta Galung. Sull’olandese, ad inizio dello scorso anno nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla sua entrata nei top 100 (raggiunto il 95 posto del ranking a Settembre), ma l’olandese a suon di vittorie (4 vittorie e 1 finale challenger) ha convinto sempre più gli appassionati di tennis che ora si aspettano una stagione continua. Continuità è infatti la parola chiave per il tennista di Haarlem, visto che anche lo scorso anno ha alternato quasi sempre vittorie di tornei a uscite al primo turno e da Settembre in poi non è riuscito a ottenere risultati degni di nota.
9.5- Le sorprese del 2013. Sicuramente tra i top 32 spunta un nome nuovo, quello di Vasek Pospisil,semifinalista nel Master 1000 di Montreal e a Basilea, oltre che vincitore del challenger di Vancouver e di Johannesburg e finalista a Rimouski. Per molti, il nome di Oleksandr Nedovyesov era sicuramente sconosciuto. Il kazako (Aleksandr ha cambiato nazionalità per una decisione personale), intervistato da noi dopo la vittoria a Szcezin, è sicuramente uno dei giocatori più migliorati del 2013. Adattabile a tutte le superfici, come lo dimostrano le vittorie, (finalista a Samarkand, vincitore a Praga, Kazan 2 e Szcezin) è sicuramente un nome su cui puntare per questo nuovo anno. Infine impossibile non citare Adrian Mannarino,classe 88’, vincitore a Sarajevo e Noumea e ottavista a Wimbledon. Vedremo se anche lui confermerà la splendida stagione che lo ha portato al 59 posto del ranking.
9- Il futuro che si fa strada. Non si possono non citare come promesse per il 2014,Thiem e Vesely. Il primo, classe 93’, ha disputato una stagione fantastica, partendo dai futures e arrivando a giocare anche due Atp, che lo ha portato a guadagnare quasi 200 posizioni rispetto al ranking di partenza e ad essere considerato come uno delle maggiori promesse mondiali. Simile processo anche per Vesely,classe 93’ anche lui, che ha conquistato un titolo challenger alla seconda partecipazione nel 2013 (Mersin), poi ha raggiunto 3 finali in “casa” a Ostrava, vincendo, Projestov, perdendo e a Liberec, vincendo anche qui. Se a questi risultati aggiungiamo una finale a Braunshweig capiamo che ci troviamo di fronte a uno dei giocatori più futuribili per il 2014. Ottima stagione anche per il belga Coppejans, classe 94’, autore di un balzo di quasi 500 posizioni rispetto al ranking di inizio anno che lo ha portato ad essere il 94’ più avanti in classifica. Passando ai più giovani, ottima stagione per Coric(vincitore di 4 futures e degli Us Open junior, e ancora impegnato questa settimana in Turchia), Milojevic manca ancora di qualcosa per un passaggio definitivo ai pro(vincitore in un futures greco), Kozlov (diversi quarti di finale in tornei futures e una prima apparizione a livello atp contro Prziezny), Garin (diversi quarti di finale a livello challenger e una prima partecipazione,anche se molto positiva, in Coppa Davis), Zverev (vincitore di due match a livello atp e autore di diversi quarti di finale a livello futures) e infine Kokkinakis (finalista agli Us open junior e vincitore di alcuni match a livello challenger) . Ranking atp già consolidato per giocatori come Kyrgios (già top 200) e Quinzi (top 350).
8.5- Il futuro italiano. Vedere tennisti come Quinzi, Donati, Baldi e Napolitano scalare il ranking mondiale non può che far bene al tennis italiano. Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera e speriamo sia così per i nostri tennisti, da cui ci si aspetta tanto per magari provare a vincere quella Coppa Davis o un titolo dello Slam per lasciare un vero e proprio segno nella storia del tennis. Le capacità per il momento sembrano esserci, vedremo in futuro…
8- Il movimento argentino. Scorrendo in basso il ranking troviamo ben 4 giocatori argentini compresi tra la posizione 117 e la 124. Nonostante il ritiro di Nalbandian, gli argentini non possono lamentarsi per il loro movimento, anche se sembra mancare il vero e proprio campione. Due classe 92 come Arguello e Schwartzman hanno coronato al meglio la propria stagione, raggiungendo i loro best ranking e si propongono come future sorprese per l’anno prossimo, soprattutto sulla terra rossa. Degli altri due argentini,entrambi classe 90’, sicuramente Pella è il più conosciuto,essendo anche entrato nei top 100, e dopo una stagione non proprio esaltante ci si aspetta da lui un grande 2014. Infine, il più discontinuo tra gli argentini elencati è sicuramente Bagnis che dopo un 2012 deludente, è tornato alla ribalta lo scorso anno con 5 finali challenger (2 vinte e 3 perse) e spera di trovare una conferma nel 2014. Se poi aggiungiamo a questi anche Andreozzi e Olivo, il quadro è completo.
Voto 7.5- Il tennis come divertimento puro. Tra i ricordi di questo 2013, tutti si ricorderanno la partecipazione al torneo di Wimbledon di Dustin Brown che finalmente, con un minimo di continuità è riuscito a conquistare un posto nei top 120 del ranking mondiale. Il tennista di origini giamaicane (per maggiori info guardare lo spotlight a lui dedicato in uno dei nostri articoli), ha ottenuto 1 vittoria a livello challenger (Genova) ed è stato protagonista di diversi tornei challenger, raggiungendo 2 finali e una carrellata di ottimi risultati.
Voto 7-La generazione dei 92’. Continuando fuori dalla top 150, non si possono non citare Clezar(autore di una splendida stagione coronata dalla vittoria a Campinas), Cecchinato(vincitore a San Marino), Fucsovics (vincitore ad An Ning e ad Andria) Dzumhur(finalista a Kosice e Poznan e vincitore di diversi futures),Olivo(finalista a Salinas), Bhambri(vincitore a Traralgon, finalista a Kaoshiung e vincitore di diversi futures). A questi aggiungiamo anche due tennisti come Krajinovic e Velotti, che hanno deluso nel 2013 ma che sicuramente avranno una stagione positiva nel 2014.
6-Il movimento americano e 7 a Jack Sock. Da Jack Sock nel 2013 ci si aspettava un salto di qualità, che lo avrebbe portato nei top 50. Il tennista americano non ha disputato una brutta stagione (ha raggiunto il best ranking al numero 78), ma sembra ancora lontano da un livello, quello dei top 50, che richiede un minimo di variazione nel gioco (si prendano anche gli esempi di Kudla (al 114 posto), Williams(130) e Johnson, che vengono indicati come le maggiori promesse di un tennis, quello americano, in netta difficoltà rispetto al resto del mondo.)
5-Gli sfortunati. Re di questa categoria è sicuramente Brian Baker. Basta dire che si è infortunato agli Australian Open e tornato ad Agosto si è infortunato di nuovo dopo gli Us Open. Salterà gli Australian Open e vedremo quando farà il suo ritorno in campo. Allo statunitense aggiungiamo Jurgen Zopp che dopo essere entrato nei top 100 nel 2012, è stato costretto a saltare metà 2013 e tornato,non sembra essere quel giocatore che aveva esaltato il paese estone nel 2012. Impossibile, infine, non citare in questa categoria l’australiano John Millman che stava disputando la miglior stagione in carriera (sarebbe entrato sicuramente nei top 100) ma che a causa di un infortunio alla spalla è stato costretto a saltare gli appuntamenti più importanti della scorsa stagione e di questa. John ,infatti, tornerà a giocare a Marzo 2014.
4- Passaggio dalla top 250 a fuori dalla top 500. Questa la storia del 2013 di Erik Chvojka e Dusan Lojda. Il primo, ha iniziato lo scorso anno dalle qualificazioni degli Australian Open (sconfitta con Menendez Maceiras) e ha terminato l’anno uscendo sconfitto nelle qualificazioni di Stoccolma contro Joachim johansoon. Nel mezzo tanti futures, con poche vittorie, qualche Atp e challenger con rari risultati.. Il ceco, invece ha iniziato dai futures (raccogliendo poco e niente, una sola finale) e escludendo qualche apparizione nei challenger, quarti a Sao Paolo 2, ha distrutto tutto quello che si era creato nel 2012. Difficile pensare alla loro stagione come positiva…
3- Delusioni. Nonostante un età elevata e un tennis leggero, dobbiamo affermare di essere delusi dalla stagione di Cipolla che, partito dai top 100(95), è riuscito quasi ad uscire dalla top 200. Vedere un Ignatik fuori dai top 300 è qualcosa che sembra strano ai conoscitori del circuito challenger. Il bielorusso ha disputato una stagione deludente, complice anche alcuni sorteggi sfortunati, ed è riuscito nell’impresa di perdere più di 150 posizioni rispetto al ranking di partenza ed è stato costretto a fine stagione a giocare tornei futures. Unica delusione australiana è quel Luke Saville, dominatore del circuito junior e autore di un buon primo anno nei pro, che invece si è perso nella scorsa stagione, sprofondando quasi oltre la 400esima posizione del ranking. Infine citiamo De Greef, che sembrava il nome nuovo di questo 2013 e che invece dal Roland Garros non ha ottenuto più risultati…
2- Doping. Questo problema non è molto fondato, per fortuna, nel tennis. Tuttavia, non si può continuare a parlare male di Nadal, soprattutto quando non si hanno le prove. Sul suo recupero se ne dicono di tutti i colori, anche se la maggior parte dei tennisti lo difendono.
1 Disastro. Una delle delusioni di questo 2014 è sicuramente lo slovacco Klizan, autore di una stagione quasi disastrosa. Tante, troppe le sconfitte al primo turno e le partite perse al terzo set. Lo slovacco partiva dal numero 30 (quindi anche testa di serie agli Australian Open) ed è riuscito nell’impresa di chiudere l’anno fuori dai top 100 (neanche Dolgopolov è arrivato a tanto..) e nonostante la partecipazione a due tornei challenger a fine anno (Ginevra e Bratislava) non è riuscito ad issarsi nuovamente nei top 100, complici le brutte sconfitte con Copil (63 61) e con Ungur, quando si è ritirato sotto nel punteggio di 5-3.
0- Betting, Scommesse. Sperare che questo fenomeno non ci sia nel tennis, come in tutti gli sport, è come sperare che non ci sia la neve al Polo Nord. L’itf e l’ Atp però non possono continuare così, condannare Olaso (vedremo come finirà la vicenda) e lasciare tutti gli altri liberi è inaccettabile. Si deve trovare una soluzione e non ci si può limitare a condannare lo “sfortunato” di turno.
Daniele Sforza
Gianni Pagano
TAG: Carreno Busta, Hawk Eye
certo che lei parla di tennis col nik messi e’ un po buffo 😀 non era meglio borg o giu’ di li)))))
intanto P.C.B. è stato preso a randellate da tale Bahmbri, indiano, bel talento, assomiglia per stile vagamente a fogna, gran facilità nel accelerare la palla, ottima mano. rispetto al nostro, è meno veloce di piedi (molto) ma gioca piu vicino alla linea di fondo
e se fosse lui la sorpresa dell’anno? (fabio, quando ci giocherai sta ben concentrato non prenderlo sottogamba)
Parlando di challenger una riga per Volandri credo ci stesse.
Aggiungerei che abbiamo portato ben 4over 90, Cecchinato,Bellotti,Giustino e Caruso ad avere una classifica che consente di giocare stabilmente challenger.
Mentre Bega,Crepaldi,Quinzi,Donati e Travaglia sono molto vicini ad avere una classifica che consenta di saltare sistematicamente le quali e giocare solo challenger.
Tra i lungo degenti segnalerei Vanni,Bolelli e Napolitano, la cui stagione è ingiudicabile.
In Attesa di sorprese da Basso, Mager e Baldi, rubo un espressione dei tifosi di quest’ultimo per augurare a tutti gli amici di livetennis un 2014 ” a full” ! (anche se non sono sicuro di cosa voglia dire).
Vesely e Thiem potrebbero essere due top ten dell’immediato futuro.
Entrambi hanno una grande possibilità: iniziare l’anno giocando gli ATP entrando direttamente con il ranking che hanno maturato e con enormi probabilità di crescere ancora.
Basta una SF o 2 q finale per Vesely per difendere i punti in uscita prima di alcune cambiali della primavera.
E’ un tennista per ora da terra battuta, per cui la scelta per i tornei sudamericani dopo gli AO è obbligata. Sul cemento non ha ancora fatto vedere quelle abilità necessarie per scalare ancor più velocemente il ranking. Ha nelle corde gli ottavi/quarti al RG e in tutti i master 1000 sulla terra. Il resto lo farà il miglioramento sulle superfici veloci. Ora si trova in un periodo di aggiustamento dei progressi fatti. Credo non tarderà ad elevare il suo livello di gioco, ma molto lo dovrà fare sulle superfici veloci, altrimenti la crescita potrebbe fermarsi
Thiem è messo anche meglio perché grossi punti in uscita non ne ha fino a tarda primavera. Potrebbe arrivare facilmente ai 50 e poi… forse si assesta per un periodo di transizione prima di riprendere la crescita. Secondo me dovrebbe attestarsi tra i 30/50 entro l’anno.
coric ha appena compiuto 17 anni, ha nove mesi meno di quinzi, ma gli è già davanti in classifica, 303 del mondo. Kyrgyos invece ha ancora problemi fisici? ho visto che si è ritirato anche da Brisbane…
Visley e Thiem promesse per il 2014, come li vedete per la prossima stagione?
Voto 2 all’autore dell’articolo perché difende nadal 😆
fin quando ci saranno così pochi controlli, il doping non sarà un problema, quando e se si faranno controlli seri, allora il doping risulterà essere un grosso problema come negli altri sport.
cmq condivido il pagellone, sottolineo il sorprendente crollo di klizan, assolutamente assurdo
Accetto ovviamente le critiche, il mio articolo non voleva riguardare solo i challenger ma diciamo tutti quei giocatori che hanno disputato un 2013 buono, partendo da un ranking minore. Ovviamente ho dimenticato qualcuno ma arrivato a un certo punto ho pensato che 3 pagine fossero sufficienti, scrivendo altro sarebbe stato per voi difficile arrivare a fine articolo.
Per quanto riguarda il doping, io penso che rispetto ad altri sport sia sicuramente meno diffuso. Questa è la mia modesta opinione… 🙄
Disanima abbastanza interessante ma anche un po’ confusionaria mischiando livello challenger, futures, atp, doping, scommesse.
Se si parla del mondo challenger non si può secondo me evitare di parlare del masters finale, peraltro vinto da un italiano, Volandri che a seguito di un’ottima stagione è rientrato prepotentemente vicino ai primi 70.
La parte sui giovani fa passare in secondo piano quelli che hanno veramente spiccato a livello atp come Kyrgios e Quinzi descritti in un mini paragrafo.
Il voto al movimento argentino è secondo me esagerato, sta vivendo una fase di stanca dopo gli innumerevoli casi di doping ed i risultati lo testimoniano.
Parlare appunto del doping come un fenomeno che non tocca il tennis mi sembra quantomeno fantasioso dato che proprio quest’anno sono fioccate squalifiche e si è parlato apertamente del silent ban.
Le mie spero siano critiche costruttive, apprezzo il lavoro che fate, secondo me si può e si deve limare ancora qualcosa per costruire un lavoro giornalistico di pregio.
Articolo interessante e ben fatto; un unico appunto, dato che si parla di stagione challenger 2013, io avrei menzionato anche il Master challenger e, in particolar modo, avrei dato un voto (abbastanza positivo) sia al vincitore di tale manifestazione (Volandri) che al finalista (A. Gonzales), che, almeno a livello challenger, hanno fatto vedere buone cose…
forse c’e’ il titolo sbagliato !!