Hawk eye: il tennis a 360 gradi (Seconda parte- Spotlight su Jesse Huta Galung)
Spotlight:
Jesse Huta Galung (Haarlem, 6 Ottobre 1985)
Nel mese di Marzo molti ci chiedevano di fare uno spotlight sul tennista olandese, noi conoscendo il potenziale dell’olandese e sapendo che prima o poi grazie al suo talento sarebbe arrivata una vittoria nel circuito challenger abbiamo aspettato fino ad oggi per trattare di lui. La carriera di Jesse è costellata da molti successi (tutti in tornei futures e Challenger) ma da molti alti e bassi non necessariamente dovuti a infortuni (gomito e piede destro che lo hanno portato a saltare in tutto 30 settimane di tennis nel periodo del 2011-2012). Il primo successo è arrivato all’età di 19 anni nella città spagnola di Lleida in cui si è imposto su Tomislav Peric e che lo ha portato a chiudere l anno nei top 500. Poi diversi successi nel circuito futures fino al 2006 che lo hanno portato nei top 350. Il 2007 è invece l anno della svolta per Jesse, in cui arrivano le prime due finali a livello challenger con lo score di una vittoria e una sconfitta(a Ginevra da Shukin); ovviamente la vittoria non può che arrivare nella sua Olanda, nella città di Alphen de Rijin(in cui poi vincerà anche nel 2010), con una vittoria sofferta su Augustin Gensse (che non gioca un match dal challenger di Tunisi del 2012). Poi un 2008 stabile e un 2009 deludente che lo porta addirittura a giocare un futures in Malaysia e vincendolo a chiudere l anno nei 300. Nel 2010 riparte dai futures, ottenendo ottimi risultati e si impone anche nel challenger di Trani, portandosi nei top 120 del ranking mondiale. Nel 2011 arriva il best ranking al 110 posto ma poi causa infortuni, come abbiamo detto in precedenza, Jesse si trova alla fine del 2012(in quest’anno diventerà anche padre) fuori dai top 200. Così è ripartito quest’anno e nonostante i numerosi alti e bassi (tante le uscite al primo turno) è riuscito grazie alle vittorie ottenute nei challenger di Cherbourg, S. Brieuc e Schveningen a portarsi al numero 134 del ranking mondiale, non lontano dal suo best ranking. Tra le altre cose Huta Galung gioca la Bundesliga e quest’anno è determinato a vincerla ma dovrà fare i conti con squadre del calibro di Halle e Aachen. Dal punto di vista tennistico Huta Galung è un giocatore molto tattico, afferma che il suo motto è:” The mind is everything. What you think, you become.” Di conseguenza fa dell’aspetto mentale una caratteristica fondamentale del suo gioco e fondamentale per diventare un buon giocatore. Il giocatore olandese è completo, ha un buon servizio e con i colpi da fondo riesce ad aprirsi il campo e a conquistarsi il punto, inoltre nonostante prediliga le superfici veloci riesce ad adattarsi anche sulla terra.
La settimana di Scheveningen si tinge di Orange dai quarti di finale. Con la decisione di Vesely (tds nr.2) di riposare dopo la dura settimana di Braunschweig e la parte bassa del tabellone più debole, tra gli 8 tennisti rimasti a giocarsi il torneo 4 sono di casa. L’altra metà presentava i due francesi ultratrentenni Robert e Gicquel e i giovani Giustino e Thiago Monteiro. Giustino, in netto progresso nell’ultimo mese, sorprende per la continuità di risultati inanellati e per le belle vittorie ottenute. Quella su Phau al primo turno è l’esempio più evidente della sua crescita e del buon stato di forma. Il 19enne brasiliano Thiago Monteiro, brasiliano atipico che predilige il cemento e dal ritmo esasperato, conferma, dopo averlo visto a Rio Quente, di essere un interessantissimo prospetto nelle due vittorie contro Lojda e Capdeville.
I quarti rispettano le gerarchie con Haase e Huta Galung vincitori in due set su Middlekoop e Robert. Gicquel è costretto alla rimonta da Thiago Monteiro, che gioca con personalità un gran primo set e si porta avanti di un break nel secondo;
Giustino esce al terzo con Schoorel, sembrato nuovamente il bel giocatore visto trionfare a Roma due anni fa, a conclusione di un 12mo gioco parecchio sfortunato. Alla prova del nove Schoorel viene estromesso da Haase in due agevoli set mentre Huta Galung dispone di Gicquel in tre set ben giocati.
La finale, per la gioia degli spettatori accorsi sulle tribune, è una lotta in casa. Il merito dei tennisti è di renderla altamente spettacolare, stupenda, incerta fino alla fine, a dispetto del divario in classifica (103 posizioni di scarto). Huta Galung è straordinario per intensità di gioco. Impegna come nessuno si sarebbe aspettato il più forte connazionale, e nei momenti importanti eleva ancora di più i suoi standards, trovando vincenti e profondità di gioco inaspettate. La pressione che esercita è forsennata e Haase, a sua volta, risponde vigorosamente per non affondare. Già dal primo set la partita si accende in una vibrante contesa, dove i due tennisti non lesinano energie e colpi strepitosi. Incredibile a dirsi, ma al livello più elevato di tensione Huta Galung sublima la sua partita, con sontuosa personalità. Haase recupera i break di svantaggio nel secondo set e nel terzo prima di alzare bandiera bianca all’ennesimo assalto di Jesse. E’ questo l’anno migliore di Huta Galung (da luinedì al n.134), coronato da un gioco che, senza perdere di efficacia, molto concede agli spettatori. Gli applausi scroscianti a fine match ne sono il meritato riconoscimento.
Tre set bellissimi, dedicati a chi pensa che il grande tennis sia esclusiva del circuito maggiore, e che sono un grande arrosto prima del dolce domenicale offerto da Fabio Fognini.
CHALLENGER SCHEVENINGEN – EURO42.500H – SEMIFINALI E FINALE
(1)Haase b Schoorel 6-3 6-1
Huta Galung b Gicquel(3) 7-5 3-6 6-3
Huta Galung b Haase(1) 6-3 6-7 6-4
Il torneo settimanale di minore importanza, secondo il montepremi, è quello di San Benedetto del Tronto, precedente a quello che si terrà questa settimana, sempre nelle Marche, a Recanati. Nessun top 100 presente nel torneo ma tanti tennisti a ridosso dei top 100 (Sousa, Odesnik, Haider Maurer e Lajovic rispettivamente 106-107-108-114) e tanti giovani, Travaglia su tutti. Proprio il tennista originario delle Marche si è distinto nel torneo, ottenendo la semifinale e uscendo sconfitto contro il vincitore del torneo Andrej Martin. Martin, accreditato della testa di serie numero 5, si è imposto a fatica sul nostro Potito Starace e poi ha avuto vita facile nei successivi turni e in finale contro il portoghese Sousa. Per lo slovacco, partito dal numero 203 del ranking quest’anno, è la quarta finale a livello challenger (Noumea, Milano, Messico City e appunto San Benedetto) e la seconda vittoria dopo quella a Messico City contro il francese Mannarino. Con questa vittoria Martin raggiunge il best ranking al numero 126 del mondo e da qui in poi avendo poco da scartare potrebbe anche entrare nei top 100. A conferma dell’ottimo momento di forma, Thomas Fabbiano, raggiunge le semifinali con una vittoria prestigiosa ai danni di Andreas Haider Maurer. Da segnalare infine il ritiro di Pere Riba, stanco probabilmente delle fatiche della scorsa settimana, e ancora una volta i quarti dello slovacco Gombos, qualificatosi per l’ennesima volta.
Challenger San Benedetto del Tronto- 30.000$- terra rossa- Semifinali e finale
Sousa b. Fabbiano 61 63
Martin b. Travaglia 61 76
Martin b. Sousa 64 63
Alessandro C.
Daniele Sforza
TAG: Hawk Eye, Huta Galung
3 commenti
Per il gioco che sta mostrando con quel bel rovescio a una mano, vecchio stile, personalissimo nel caricamento, nell’approccio e nell’impatto – a tutto braccio – direi che la giusta classifica e un buon metro di paragone sia il connazionale Sjisling.
Non saprei dirti se si manterrà così continuo. In passato non lo è mai stato. Poi ha una programmazione molto rigida 3 settimane di tornei e una di riposo/scarico.
Non so, entro i 100 la programmazione cambia un po’ e bisogna sempre far conto su prestazioni di livello.
Certo giocasse SEMPRE come domenica entro i 50 sarebbe auspicabile. Temo che la realtà però sia un po’ diversa da quella di domenica.
A mio modesto parere a fine anno lo dovremmo trovare quasi sicuramente nei top 100..e forse anche qualcosa in più…poi con questa classifica l anno prossimo si può pensare a qualcosa di più e magari lo troveremo nei top 50. Deve trovare continuità.. 😉
chiedo ad alessandro e daniele potenzialmente dove puo’ arrivare huta-galung?