Ljubicic vicino ad essere il nuovo coach di Raonic Copertina, Generica

Raonic con Ljubicic: la svolta? (di Marco Mazzoni)

24/05/2013 14:16 8 commenti
Milos Raonic classe 1990, n.14 del mondo
Milos Raonic classe 1990, n.14 del mondo

Non ci sono ancora notizie ufficiali, diramate dai diretti interessati, ma pare proprio che l’ex campione croato Ivan Ljubicic (attualmente anche commentatore di Sky Sport Italia) stia iniziando una collaborazione con il gigante canadese Milos Raonic.

I due sono stati visti allenarsi insieme sui campi del Roland Garros, Slam che scatterà domenica prossima, e al quale il canadese è arrivato da solo dopo il divorzio dal suo storico coach Galo Blanco. Non è dato a sapere se la partnership sia solo occasionale, limitata al grande appuntamento parigino, oppure se potrà continuare in futuro. Probabilmente i due hanno iniziato qualche sessione di allenamento per testare la situazione, conoscersi meglio e verificare la compatibilità dei programmi ed il feeling umano, condizione fondamentale per portare buoni risultati in campo.

Però la faccenda è di quelle importanti, per vari motivi.
Ljubicic è una persona molto stimata nell’ambiente. Ragazzo sereno, pacato, intelligente, ha saputo trarre il meglio dal suo talento, arrivando al n.3 del ranking Atp con 10 titoli vinti (tra cui il Master 1000 di Indian Wells), battagliando alla grande con campioni come Federer e Nadal, e vincendo anche una Coppa Davis per il suo paese nel 2005. Per le sue capacità umane ha ricoperto per anni cariche in seno all’Atp, tanto che addirittura si vocifera di una sua possibile candidatura (forse prematura) come Presidente dell’associazione giocatori dopo la tragica scomparsa di Brad Drewett lo scorso 3 maggio. Ivan è molto vicino all’Italia, paese che l’ha adottato anni fa quando ancora ragazzino scappò letteralmente dalla guerra dei Balcani, trovando casa a Moncalieri presso le Pleiadi, club da sempre ottimamente gestito dalla famiglia Bucciero e che trainò tutto il nostro tennis per anni. Qua Ivan iniziò la sua crescita personale e la scalata verso il tennis che conta. Fin da quei tempi era molto convinto dei suoi mezzi, e dell’obiettivo da raggiungere: i vertici della classifica mondiale. Ha sempre lavorato con pazienza, in modo produttivo e progressivo, guardando lontano, proprio dove è arrivato. In Italia ha instaurato l’incredibile rapporto con Riccardo Piatti, che è durato tutta la sua carriera e che l’ha portato a soddisfazioni importanti. Ljubicic pare avere tutti i requisiti per diventare un grande coach: visione, intelligenza, pazienza, conoscenza del gioco, lucidità tattica.

Perché Ljubicic potrebbe dare una marcia in più a Raonic? Perché Milos dopo alcuni anni di totale stasi nella sua crescita ha assolutamente bisogno di dare una scossa, di svoltare. Provare cose nuove, dare un diverso e migliore indirizzo al suo tennis. Questo perché il suo tennis (e il suo potenziale) è fermo.

Dopo i primi exploit di oltre due anni fa, Milos ha ottenuto alcuni buoni risultati, ma senza apprezzabili migliorie tecnico tattiche e “prendendole” regolarmente dai big player nei big tournament. Resta sempre aggrappato al suo formidabile servizio, alle bordate di dritto, ma al crescere della classifica non si sono viste nette migliorie nelle tante lacune del suo tennis. E qua la mano di Ljubicic potrebbe essere determinante, poiché Ivan negli anni è riuscito con il lavoro a migliorare terribilmente il suo tennis, aggiungendo ad un grande servizio ed uno splendido rovescio tutto il resto. Tutto quello che serviva a diventare un top5.

Molti parlano di Raonic come di un possibile top5, come di un vincitore di Slam, ma ancora la strada da fare è tanta, e parecchio in salita. Il suo rovescio è un colpo assolutamente da rinforzare, come la connessione tra il gioco da fondo e quello a rete, forse il vero punto debole di Milos e che proprio Ljubicic ha sottolineato in telecronaca come lacuna grave. La mobilità, vista la stazza, non potrà mai essere quella di uno scattista, ma siamo ancora molto molto indietro per permettergli di arrivare ai vertici. Nemmeno Ivan era un velocista, ma è riuscito nel tempo a muoversi molto bene in campo, migliorando anche la lettura dello scambio. Raonic deve crescere nella gestione dei momenti della partita, nella lucidità di fare scelte percentualmente meno rischiose, senza l’unico salvagente dell’ace per salvarsi nei momenti difficili e tornare in carreggiata; oppure al contrario riuscendo a ribaltare gli scambi in cui cade in difesa senza annegare nei pressi dei teloni… Deve migliorare anche nelle fase intermedie dello scambio, acquisendo la sicurezza necessaria a farlo girare in suo favore con un big shot ma anche con una palla velenosa, magari con un back di rovescio che oggi non gioca quasi mai o un cross stretto di dritto ad aprire il campo. E in questo Ljubicic è stato spesso monumentale.

Nelle fasi di contenimento Raonic diventa troppo difensivo, e in generale si avverte nel suo tennis un atteggiamento troppo conservativo (ecco le accuse a Blanco…), una posizione troppo arretrata ed un attendismo che fa a schiaffi con i suoi punti di forza, la capacità di creare velocità alla palla e trovare il winner. Ljubicic è stato un maestro per come riusciva a giocare sull’uno – due ma anche reggere in difesa (ricordiamo la sua semifinale al Roland Garros, anche se dava il meglio sui campi rapidi).

Ljubicic avrà di fronte un lavoro (se questo rapporto diventerà stabile) mica facile, le aspettative su Raonic non sono poche. Però non c’è un’alternativa al lavoro per crescere e spiccare il volo verso i grandi tornei. Pochi meglio di Ljubicic potrebbero guidarlo in questo percorso difficile, spogliare il suo tennis di orpelli inutili e indirizzarlo verso un gioco più offensivo, razionale, esaltando i punti di forza e cercando di mascherare quelli di debolezza. E soprattutto indirizzare la testa di un ragazzo tranquillo come il canadese a credere nel lavoro, credere nelle proprie potenzialità, isolarsi dalle pressioni e avere pazienza. La pazienza è la virtù dei forti, proprio quello che Ivan ha dimostrato nella sua carriera.


Marco Mazzoni


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8 commenti

tilly rossi (Guest) 27-05-2013 12:51

@ adriano (#854408)
ho l’impressione tu stai avendo una vita molto “qualsiasi” Non riconoscere in Ljubicic un commentatore esperto, che mette a disposizione di noi “comuni” spettatori la sua grande esperienza e NON far pesare la posizione (3) che ha raggiunto, vuol dire essere prevenuti
contro tutto e tutti
Considerare inoltre Piatti un allenatore “qualunque” è un’altra tua sciatteria: se portare giocatori come Ljubo al 3, Gasquet all’8, aver “svezzato Djokovic e senza parlare dei Furlan ect, vuol dire “qualunque” mi farebbe piacere conoscere i tuoi risultati professionali: se rispecchiano quanto scrivi devono essere veramente modesti

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mriz27 (Guest) 25-05-2013 15:57

@ adriano (#854408)

Bene. Mi puoi dire chi è dunque un commentatore non qualsiasi? Bertolucci è un ottimo commmentatore ma non ha giocato contro Nadal, Federer o Djokovic. Ljubo ha in più questo piccolo particolare. Certo che fare l’allenatore o il coach è un’altra storia…al momento si può solo immaginare se potrà dare una mano concreta a Raonic che negli ultimi due anni è migliorato in NIENTE. Il suo rovescio è veramente mediocre e senza il servizio a stento sta nei 150.

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adriano (Guest) 25-05-2013 10:05

non condivido, nulla di quello che è stato scritto

ljubicic è un commentatore qualsiasi , non si sente che è stato numero tre del mondo , dice cose banali che potrebbe dire alche la Pero .
Allenare poi è molto diverso che giocare e non avendo nessuna esperienza ripeterebbe le cose fatte con Riccardo Piatti , allenatore qualunque .

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BennyLions 24-05-2013 20:51

Ljubicic sarà un allenatore sopraffino.

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marco mazzoni (Guest) 24-05-2013 18:03

Arrivano intanto notizie in tempo reale sulla possibile partnership: pare che anche Brad Gilbert prima di Parigi abbia fatto qualche sessione di lavoro con Milos, ma la cosa è nata e morta subito (non si hanno altre informazioni); le cose sembrano andare meglio con Ljubicic, ma ancora non c’è nulla di certo e stabilito, ma è probabile che ormai i due lavorino insieme anche fino a Wimbledon incluso

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Tommy Ljubo (Guest) 24-05-2013 17:01

Un modello da prendere come esempio. classe, inteligenza e grande impegno

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mriz27 (Guest) 24-05-2013 16:15

Ljubicic telecronista è il massimo che si possa avere: una persona competente, contemporanea dei giocatori e che quindi conosce pregi e difetti di tutti, avendovi giocato contro. Come giocatore era di grandissima intelligenza, si concentrava sul suo servizio bomba…e poi aspettava il game giusto per brekkare l’avversario, puntando su colpi vincenti per non sprecare energie in estenuanti palleggi. Se non vi riusciva…nel tiebreak era sempre avvantaggiato, al momento giusto il servizio non falliva. Come allenatore o coach non dovrebbe essere impossibile per lui migliorare il gioco di Raonic, con i suoi evidentissimi punti deboli: risposta al servizio di rovescio; rovescio (sia bimane che tagliato) ; spostamenti. E migliorare anche possibilmente quella faccia un pò da “tonto”. 🙂

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roberto (Guest) 24-05-2013 15:39

Bè perderemo un grande commentatore ma ne guadagnerebbe sicuramente Raonic

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