Un ciclone serbo
Pochi giorni fa si è abbattuto sul Principato di Monaco un uragano serbo, l’uragano “Nole”. A farne le spese è stato soprattutto Rafa Nadal, oltre che il nostro Fabio Fognini, arrivato al momento migliore della carriera.
Dopo le difficoltà iniziali contro Youzhny e Monaco, dovute all’infortunio alla caviglia patito in Coppa Davis, che lo ha fatto essere in dubbio per questo torneo fino al giorno prima di scendere in campo, Novak ha disputato una buona gara nei quarti contro Nieminen, per poi dare il meglio di sé contro il giustiziere di Berdych e Gasquet e, soprattutto,contro il giocatore più forte di tutti i tempi sulla terra battuta. La finale si preannunciava una battaglia fisica e mentale.
Così non è stato: infatti ha trionfato Djokovic 6-2 7-6(1) dopo 1 ora e 52 minuti. Dopo aver dominato il primo set, giocando un tennis quasi perfetto, Nole ha accusato due piccoli cali, che lo hanno portato sotto 2 a 4 e 5-6 e servizio in favore di Nadal.
Nonostante ciò, ha saputo riprendersi prontamente in entrambi i casi, conquistando il trofeo dopo un tiebreak dominato, complice anche il calo, soprattutto psicologico, dell’avversario, interrompendo così la striscia di vittorie consecutive dello spagnolo sulla terra monegasca, che durava da ben 8 anni e 46 incontri.
Al di là della vittoria del Masters 1000, quello che è accaduto domenica è importante perché si è ribadito che Djokovic è l’unico giocatore ad avere le “chiavi” per poter battere il maiorchino sulla terra, per delle motivazioni molto precise. Tuttavia per riuscire nel suo piano complesso Nole è costretto ad uno sforzo mentale e fisico impossibile per qualsiasi altro essere umano, ma non per lui: infatti mantenersi aggressivo e con i piedi ben piantati sulla riga di fondo campo per molte ore è sfiancante sotto tutti gli aspetti, ma il serbo è l’unico al mondo che può tener testa al maiorchino sotto il profilo psico-fisico, cosa che fino al 2011 non era in grado di fare nessuno all’infuori dell’iberico.
Notando questa cosa ,piuttosto difficile da accettare per un vincente come Nadal, l’attuale numero cinque del mondo si è innervosito un po’ ed ha sbagliato molto più del solito, lasciando spazio a un Djokovic molto vicino alla perfezione, capace di creare mille difficoltà all’avversario anche e soprattutto dal punto di vista tattico.
Infatti la diagonale che pone il dritto di Rafa contro il rovescio di Nole, non sortisce molti effetti, al contrario di quello che è sempre accaduto con Federer. L’allievo di Vajda non patisce le rotazioni del dritto in topspin dell’iberico, anticipando il movimento della palla nella fase ascendente con il suo rovescio in cross, vero e proprio marchio di fabbrica del campione di Belgrado.
Così facendo egli riesce a trasformare in pochissimo tempo la propria situazione di gioco da difensiva ad offensiva, costringendo l’altro a stare molto dietro da fondo campo,avendo così modo di dominare lo scambio a proprio piacimento mettendo in mostra tutto il proprio repertorio.
Sull’altra diagonale, invece, la situazione è diversa, dal momento che è Nole a caricare col proprio dritto sul rovescio di Rafa, che non riesce a colpire spesso in anticipo col rovescio, non riuscendo così quasi mai a generare un colpo vincente in questa situazione, salvo in rare occasioni, non più di due o tre a partita.
Un altro fattore non da trascurare è senz’altro il servizio: se quello di Nole è solido, ad alte percentuale, e in grado di aprirgli il campo per chiudere o con un facile vincente o con una pregevole discesa a rete, quello di Nadal è più traballante, con una seconda palla molto debole con cui riesce a vincere circa un punto su tre, e che nella finale di Montecarlo si è ritrovato a dover rischiare, commettendo dei doppi falli in dei momenti importanti della partita.
Tutto dipende dalla sua prima palla di servizio,che in genere arriva al suo apice col coincidere delle due settimane parigine, come è accaduto anche l’anno scorso: infatti, grazie a quest’importante arma, nella finale dell’anno scorso vinta proprio contro il serbo, il servizio è stato fondamentale e lo ha aiutato a ricacciare indietro l’avversario nel punteggio nel quarto set, ricacciando Djokovic indietro nel punteggo ed evitando così di andare ad un eventuale e pericolosissimo quinto set.
Se la dovesse riacquistare, allora Nadal avrebbe l’occasione di essere più aggressivo, ottenendo più punti con il suo dritto, giocando molti punti in meno in difesa,potendone così vincere di più,magari variando un po’ il gioco.
I prossimi “1000” ci diranno senz’altro di più sugli sviluppi che ci saranno dal punto di vista tecnico-tattico per quanto riguarda questi due giocatori, sperando nel frattempo per i tornei che seguiranno anche in dei miglioramenti di Murray e nel ritorno di Federer che, se al meglio della condizione fisica dopo un mese e mezzo di riposo, potrà dire la sua. Lo spettacolo, come al solito, è garantito.
Gabriele Ferrara
TAG: Break Point, Djokovic, Nadal, Novak Djokovic, Rafael Nadal
http://www.justtennis.net/Head/HeadTechnology.htm
hai ragione, un mix perfetto di forza mentale e fisica
@ gabriele (#835858)
ma che dici?!?!!? tennis che ha Djokovic e’ tutto tranne NOIOSO : imprevedibile, veloce, scattante, dinamico!
ne parliamo di tattica intelligente che propone ogni santa volta
A me la supremazia che sta dimostrando Djokovic non mi entusiasma per niente! Nole estremizza il “Tennis percentuale” portandolo ad un livello ed ad una “perfezione” spaventosa: questo, a mio avviso, toglie tutto il bello del tennis rendendolo pure noioso.
che goduria quando al rolando fara’ fuori nadal, ancora mi ricordo bene il bregno fatto da nadal contro soderling
a differenza di anno scorso dove ha vinto 1 solo slam quest’anno Nole si candida a vincere anche su rosso & erba.
lo vedo vincente come 2 anni fa’…. non dimentichiamo che anno scorso giocando cosi cosi ha finito l’ anno da numero 1
questo ragazzi e’ un fenomeno unico nel suo genere… forte in equal misura dentro e fuori, un melting perfetto di nervi , cabeza e tecnica fina.
@ guidoyouth (#835669)
L’evoluzione della sua racchetta, come ne parlo’ entusiasta a inizio anno.
Tecnicamente mi pare di ricordare che fossero le fibre del telaio a generare maggior velocità e pesantezza ai suoi colpi.
Ho letto più volte questa cosa ma per altri giocatori… Alcuni dicevano per esempio che anche Seppi non usa una Pro Kennex ma una Head verniciata… Possibile?
nole gioca praticamente con la stessa racchetta che aveva da junior. 😉
li mortacci, una racchetta che gli aumentato così di velocità? che modello usa? 😯
Penso che l’aumento di velocità di ne sia dovuto anche alla sua nuova racchetta, di cui a inizio anno si dichiarava e entusiasta !!!
Nole ha aumentato di 5/10 kmh la velocità della prima, rispetto al 2011, e rispetto al 2012 ha riguadagnato solidità soprattutto col diritto, che l’altro anno sembrava un po traballante. E’ leggermente migliorato anche a rete, la sensazione mia è che nel 2012 abbia intensamente lavorato su alcuni aspetti del gioco che gli permettessero di ottenere più punti facili, cosa che durante lo scorso anno un po’ lo ha destabilizzato, ma ora comincia a pagare. tempi duri per gli avversari.