Talento senza età
33 anni sono tanti nello sport, soprattutto nel tennis: le gambe non possono essere più quelle di prima, la schiena nemmeno, né forse la voglia di vincere e la fame di vittorie.
Tutte queste cose sono già ben evidenti in James Blake, ex numero 4 del mondo ,che ha già dato il meglio di sé e al quale manca davvero poco per il ritiro dall’attività agonistica.
Dopo aver lasciato la prestigiosa università di Harvard, diventa professionista e viene subito visto come una grande promessa del tennis a stelle e strisce senza però riuscire a sfondare del tutto. Durante il torneo di Roma del 2004 sbatte sul paletto della rete per cercare di recuperare una pallina, rimanendo così paralizzato parzialmente per un lungo periodo di tempo.
A ciò si aggiunge la morte del padre Thomas Reynolds, a cui poi James dedicherà la propria linea di abbigliamento nel 2009.
Rientra nel 2005 e, dopo qualche normale difficoltà, dall’inizio dell’estate americana inizia a giocare alla grande, vincendo a New Haven e arrivando ai quarti di finale agli Us Open, dove perde da Agassi al tiebreak del quinto set in una delle partite più emozionanti e memorabili della storia del torneo.
L’anno dopo si rivela il migliore della carriera, arrivando di nuovo ai quarti agli Us Open, vincendo a Sydney, Las Vegas, Indianapolis, Bangkok e Stoccolma e facendo finale ad Indian Wells e al Master di fine anno.
Il biennio 2007-2008 è ottimo, arrivando in finale a Cincinnati, ai quarti agli Australian Open, in semifinale ai Giochi Olimpici e vincendo di nuovo a Sydney e a New Haven.
Nel 2009, complice qualche guaio fisico, inizia un lieve declino, uscendo a fine anno dai primi 40 giocatori del mondo. Le sconfitte aumentano sempre di più, la classifica peggiora di settimana in settimana, di mese in mese.
Nonostante ciò James riesce a regalare qualche grande prestazione ai propri tifosi, come quella contro Del Potro nel primo Slam dell’anno (perdendo solamente 10-8 al quinto set), o arrivando al terzo turno agli Us Open nel 2010 e nel 2012, salvo poi perdere contro Djokovic e Raonic. Inizia a giocare i tornei challenger, ma nel 2012 esce fuori dai primi cento giocatori del mondo, salvo poi rientrarci a stento.
Nel suo quattordicesimo anno da professionista Blake gioca un bel secondo turno ad Indian Wells contro Tsonga, mancando tra l’altro tre set point consecutivi nel primo set.
Ora a Miami ha battuto Harrison e Benneteau,stabile top 30,lasciandogli solamente le briciole e mostrando a tratti sprazzi di grandissimo tennis. A 33 anni l’americano ha così dimostrato di poter mostrare ancora del gran tennis. Il suo dritto micidiale,le grandi risposte,la sua aggressività sul campo,la sua grinta,la grandissima capacità di giocare con i piedi ben piantati dentro al campo lo hanno reso uno dei tennisti più spettacolari degli ultimi anni.
Quello che lo ha limitato negli anni è stato forse qualche difetto di gioco, come a volte l’incapacità di saper giocare un colpo di “attesa” e non sempre e per forza definitivo e con un’alta percentuale di rischio,oppure una sagacia tattica insufficiente per un tennista del suo livello,oltre ad una quantità molto spesso eccessiva di errori gratuiti. Eppure grazie a lui il tennis ha vissuto dei momenti davvero spettacolari,soprattutto sul cemento americano, dove ha sempre dato il meglio di sé.
Per almeno un lustro l’Artur Ashe Stadium si è spesso infiammato grazie a partite al cardiopalma, come la già citata sfida con Agassi del 2005, ma anche la spettacolare vittoria lo stesso anno contro Nadal, il match notturno contro Federer perso in quattro set l’anno successivo, o anche i cinque set spettacolari e altalenanti contro Haas nel 2007.
Tutte queste sfide, sempre più o meno equilibrate, sono state sempre caratterizzate da un livello tecnico altissimo. Questo e molto altro mancherà del trentatreenne newyorchese, sperando che prima dell’addio al tennis giocato ci regali qualche altra grande prestazione. Chi ama lo spettacolo non può che augurarselo.
Gabriele Ferrara
TAG: Blake, Break Point, James Blake
7 commenti
😀
Complimenti per l’articolo…
Come gia’ postato piu’ di una volta: Perche’ non archiviare questo ed altri articoli in una sezione dedicata alle monografie?
non perdetevi nemmeno quella con santoro all’us open 2007, si trova anche la versione completa in torrent. partita sensazionale!
Grandissimo James.
E bravi per avergli dedicato qualche riga, se la merita.
Le partite con Davydenko a Cincinnati (2007 mi sembra) e Nadal a Shangai (2006) sono tra le due più belle che ho mai visto; “tennis totale” come amava chiamarlo il grande prof. Lombardi.
Se non le avete viste, rigurdatele, sono sul tubo.
Grande James, speriamo ci regali ancora qualche emozione.
Molto sfortunato purtroppo. Un tennis d’attacco senza remore, un giocatore capace di dare spettacolo!
Un grandissimo giocatore!
Un grande infatti!
Tanti comeback e qualche sfortuna di troppo ma sicuramente un grande!!! 😉
Tifo sempre per lui o per Haas ma anche per Baker altro sfortunatissimo!!!!!!