Speciale Hawk Eye (Intervista ad Andrea Pellegrino) più i resoconti dal circuito WTA e ATP
Serena Williams trionfa a Miami. La numero 1 del mondo conquista il torneo di Key Biscayne, rafforzando così la leadership nella classifica WTA, superando in finale Maria Sharapova con il punteggio di 4-6 6-3 6-0 al termine di un bellissimo incontro soprattutto nei primi due set, prima del crollo della siberiana, che ha sfiorato uno storico bis dopo il successo ad Indian Wells due settimane fa. Le due sono arrivate alla finale con qualche brivido lungo il percorso, soprattutto Serena si è trovata sotto 2-6 1-4 contro Dominika Cibulkova agli ottavi prima di imporsi per 6-2 al terzo set. AI quarti ha superato la cinese Li Na per 6-3 7-6, dopo aver rimontato uno svantaggio di 2-5 nella seconda frazione, ed in semifinale ha demolito la polacca Agnieska Radwanska per 6-0 6-3. Masha nel corso del torneo non ha perso un set vincendo agevolmente tutti i propri incontri, tranne che contro la Vesnina , dopo un inizio complicato sotto 1-3 ha recuperato agevolmente e chiuso 6-4 6-2 e contro Sara Errani ai quarti vinto con un doppio 7-5, con una Sharapova molto fallosa ed una Sara meno brillante rispetto al quarto di finale, sempre contro la bella siberiana ad Indian Wells.
In finale la Williams si è ritrovata sotto 4-6 2-3* con la russa in grande spolvero, ottima al servizio, precisa di dritto e rovescio e solida nei momenti clou, ma l’americana non ha mollato e complice anche il caso fisico di Masha ha infilato un parziale di 10 giochi a 0 che le hanno consentito di vincere Miami. Per Serena è il secondo titolo stagionale dopo Brisbane, il 48esimo della carriera, il 6° a Miami. La migliore delle azzurre ancora una volta Sara Errani, sconfitta come già detto da Masha ai quarti ; bene anche Roberta Vinci che si è arresa anche lei ai quarti contro la ritrovata serba Jelena Jankovic al termine di una vera e propria maratona per 4-6 7-6 3-6. Fuori al secondo turno Flavia Pennetta, da Serena Williams, per la brindisina punteggio severo ma pesano le 7 palle break non sfruttate nel primo set, e Francesca Schiavone da Angelique Kerber, la milanese dopo aver vinto al tiebreak il primo set si è arresa alla distanza cedendo 6-7 6-3 6-2. Male Camila Giorgi sconfitta al primo turno dalla britannica Laura Robson in 3 set. Nel torneo di doppio Errani e Vinci si sono arrese alla coppia Robson-Raymond, 21 anni di differenza fra le due, per 1-6 2-6, mentre Flavia Pennetta in coppia con la russa Svetlana Kuznetsova ha perso 10-6 al supertiebreak contro le più quotate Petrova-Srebotnik, poi vincitrici del torneo. Ora dopo Charleston e Monterrey ci si sposterà in Europa, la terra rossa si avvicina e sarà ancora un dominio Sharapova (Roma e Roland Garros) o Serena Williams farà il vuoto in classifica?!
La parentesi americana sul cemento si chiude con l’affermazione di Andy Murray ai danni di David Ferrer, con il campione scozzese che si aggiudica per la seconda volta in carriera il torneo di Miami al termine di una lunga battaglia. Una vittoria sofferta in un incontro che tra i pochi pregi ha avuto l’incertezza del risultato, frutto di repentini cambi di fronte. La partita è stata condizionata dal gran caldo che ha reso l’incontro ancora più faticoso, un incontro caratterizzato da errori da fondocampo e scambi piuttosto lunghi, deciso dalla maggior freddezza e qualità del gioco dello scozzese al quale si è dovuto arrendere in modo davvero onorevole David Ferrer. Alla vigilia del torneo c’era grande scetticismo su quella che potesse essere l’attenzione degli appassionati data l’assenza di Federer e Nadal, i due giocatori simbolo del circuito. Durante la settimana, la prematura uscita di scena di Djokovic ha aumentato i dubbi sulla qualità del torneo che tuttavia è stato salvato proprio dalle sorprese di Haas e Gasquet che con un tennis davvero brillante si sono spinti fino in semifinale, illudendo almeno per metà match di poter raggiungere la finale.
Il tedesco a quasi 35 anni ha dimostrato di saper con il suo gioco molto vario e una condizione fisica davvero invidiabile, di poter insidiare i giocatori più forti del circuito. Haas oltre al tennis, ha grande esperienza e soprattutto personalità che gli permettono di tirar fuori il meglio dal suo repertorio nei match più importanti e di non scendere in campo battuto. L’altra sorpresa della settimana è stato il francese Richard Gasquet, che in realtà negli ultimi mesi ci ha abituato a degli standard diversi rispetto al resto della sua carriera. Gasquet sembra aver finalmente raggiunto la piena maturità: ha lavorato molto dal punto di vista fisico, ha una sua identità di gioco (cosa difficile da ottenere per un giocatore dal tennis così vario) e ha la capacità di leggere meglio l’incontro rispetto al passato. Il grande risultato per il francese è quello di riuscire a perdere da pochi giocatori nel circuito, il dato che meglio rappresenta la continuità di rendimento e rispecchia l’andamento della classifica, come ormai fa,salvo rare eccezioni, da diversi mesi. La delusione della settimana è indubbiamente stata la sconfitta di Del Potro al secondo turno per mano del tedesco Tobias Kamke; il tennista argentino dimostra ancora una volta di non essere ancora al livello dei migliori nel lungo periodo, anche se la settimana scorsa ha provato di poter ottenere più di un exploit nel corso di uno stesso torneo, vero problema negli ultimi due anni per tutti i giocatori alle spalle dei Fab Four.
Il torneo di Miami offre una vera e propria bocciatura per i giovani del circuito, anche se bisogna fare alcune precisazioni: Bernard Tomic aveva Murray al secondo turno ma ha offerto una prestazione inconsistente, senza di fatto nemmeno provare a giocare per gran parte della partita, facendo un netto passo indietro rispetto a quanto provato nei primi mesi dell’anno; Dimitrov, sulla falsa riga del torneo di Indian Wells, ha messo in mostra le sue qualità nel primo set sfruttando una partenza non eccezionale di Murray, così come accadde con Djokovic ad Indian Wells, e non è stato in grado di superare la cocente delusione della rimonta dello scozzese, perdendo il servizio in apertura di secondo set e compromettendo l’incontro. La novità per il talento bulgaro è rappresentata dal fatto di aver abbozzato una reazione nella seconda parte del secondo set, provando ad ottenere il contro break, tentativo abortito dalla classe dello scozzese, poi vincitore del torneo e da questa settimana nuovamente al numero 2 del mondo. Se, come sottolineato da Ivan Lendl, allenatore di Murray e soprattutto grande campione del passato, Dimitrov riuscirà a mantenere un livello alto per un maggior lasso di tempo potrà raggiungere importanti traguardi, su questo però sembra che il bulgaro stia già lavorando.
Speciale Hawk Eye (Intervista ad Andrea Pellegrino)
Il tennista pugliese, originario di Bisceglie (BA), questa settimana ha disputato le qualificazioni del torneo futures di Roma uscendo sconfitto al secondo turno contro il 2.5 Campo.
Ecco l’intervista fatta sabato dopo la vittoria contro Mastrelia.
Ovviamente lo ringrazio per la sua disponibilità.
1) Parlaci un po’ di te fuori dal campo…quali sono i tuoi interessi?
Mi piace giocare a calcio e tifo per l’Inter. Ascolto musica e guardo la tv.
2) Come mai hai deciso di giocare a tennis? Dove ti sei allenato?
Ho cominciato a giocare a tennis grazie a mio padre, maestro di tennis appunto. Ho cominciato nella mia città natale,Bisceglie, poi mi sono spostato a Bari. I miei due allenatori sono Vito Marinelli, presente anche qui a Roma, e Adriano Cassano.
3) Riesci a conciliare la tua attività tennistica con gli studi?
Si, faccio una scuola paritaria che mi permette di giocare a tennis e nel frattempo continuare a studiare.
4) Come definisci il tuo gioco? Quali sono i tuoi colpi migliori? Su cosa pensi di dover migliorare? Ci sono giocatori a cui ti ispiri?
Mi definisco un giocatore a tutto campo, il mio colpo migliore è sicuramente il rovescio. La mia pecca è l’atteggiamento mentale che quindi devo migliorare. Il giocatore a cui mi ispiro è sicuramente Roger Federer.
5) Quali sono le tue ambizioni per questo 2013? Quale superfici preferisci?
Mi piace giocare sulla terra ed ambisco a partecipare, in quest’anno, ai vari tornei Slam a livello Junior.
Alessandro C.
Gianni Pagano
Daniele Sforza
Andrea Giuseppe Rossi
TAG: Andrea Pellegrino, Andy Murray, Hawk Eye, Italiani, Pellegrino, Serena Williams
4 commenti
Bravo Dan. Puntuale e meritevole di applausi perchè conoscere nuovi talenti o vecchi marpioni è sempre un piacere 😉
Che cinismo, comunque giudizio affrettato o meno, perchè non parlare di un giovane che evidentemente fino ad adesso qualcosa di buono lo ha combinato? I campioni esistono anche perchè ci sono i comprimari,
lasciamo che Andrea, come tanti altri facciano il loro percorso, senza giudicarli (male) a priori.
Il giudizio più affrettato che abbia mai visto
Cmq ottima settimana per il tennis femminile la schiavone ha dato un ottimo segnale peccato nn si sia ripetuta a charleston 🙄
uno dei tanti……….
ne abbiamo visti tanti bravi fino a 18 anni e poi iolnulla