Hawk eye: il tennis a 360 gradi. Tutto il tennis della settimana ed un ricordo di Andrea Stucchi. Spotlight su Kirsten Flipkens. Carreno Busta vince ancora
Vorrei iniziare ricordando qualcuno, avrei da dire tantissime cose ma in questi casi è sempre difficile scrivere. Sabato scorso, il tennista algerino Mehdi Bouras(best ranking 985) è deceduto a causa di una meningite fulminante.
Casualmente, lo scorso sabato (23 Marzo) Andrea Stucchi avrebbe compiuto 22 anni. Avrebbe, perché come molti appassionati sanno, dopo la diagnosi (Marzo 2011) di un tumore alle ghiandole linfatiche è venuto a mancare l’11 Luglio dello stesso anno. Andrea sembrava avere un ottimo futuro davanti a sé (nel 2007 fu sconfitto solo dal bulgaro Dimitrov) ma poi il suo passaggio dagli Junior ai Pro (come accade a molti giovani tennisti) è stato difficoltoso anche a causa di vari infortuni. Nonostante questo Andrea continuava ad allenarsi duramente ogni giorno per realizzare il suo personale sogno di giocare al foro italico nella sua città, Roma. Nel frattempo continuava gli studi in un liceo classico per ambire poi alla laurea. Andrea infatti amava la cultura e prendeva come esempio il tennista croato Mario Ancic, ritiratosi pochi anni fa, che è uno dei pochi esponenti di questo sport con una laurea.
L’unica soluzione possibile è essere spiritualmente vicini alle due famiglie.
Miami si presenta come il secondo master 1000 della stagione tennistica; dopo di questo comincerà la stagione sulla terra rossa con i vari tornei di Montecarlo, Madrid, Roma, ecc. Tra i partecipanti si nota l’assenza del vincitore di Indian Wells (Rafael Nadal) e dell’ex numero 1 Roger Federer. Il numero 1 attuale, Novak Djokovic, ha confermato la sua presenza e ha superato la prima parte di torneo senza difficoltà lasciando le briciole a un giocatore esperto come Rosol e 6 giochi all’indiano Devvarman. L’indiano sembra aver risolto i problemi fisici che lo hanno portato a saltare gran parte della stagione 2012 e sembra intenzionato a tornare ai fasti del 2011 in cui raggiunse il best ranking al numero 61. Djokovic domani dovrà affrontare il tedesco Haas, in grande condizione in questo 2013, che nella giornata di domenica ha sconfitto “Crazy” Dolgopolov (vi invito a guardare questo colpo.. http://www.youtube.com/watch?v=l1PHILJmS_s) con un risultato troppo severo che ha dimostrato come l’ucraino in momenti decisivi per la partita perda la testa e non riesca ad approfittare dei cali dell’avversario.
Favorito numero 2 per il torneo è sicuramente Andy Murray, che ha sconfitto senza problemi la promessa australiana Bernard Tomic e che, probabilmente, sarà impegnato con giocatori del calibro di Tsonga e Berdych. Quest’ultimo è sembrato in difficoltà contro lo spagnolo Gimeno Traver che si è adattato molto bene al cemento americano nonostante non sia la superficie più congeniale al suo gioco. Vedremo nei giorni seguenti come si comporterà il tennista ceco.
Dopo la favolosa finale nel torneo di Indian Wells, Juan Martin Del Potro è stato sconfitto al secondo turno dallo spagnolo Kamke. Ci si aspettava di più dal tennista argentino ma un problema al polso lo ha condizionato e di conseguenza ha deciso di prendersi un mese di pausa per tornare più competitivo nei tornei successivi. Con la sconfitta di Del potro lo spagnolo David Ferrer ha l’occasione di approdare facilmente in semifinale e potrebbe andare anche più avanti. Di certo non è la superficie più congeniale allo spagnolo e per questo sarà importante ed allo stesso tempo difficile fare un buon risultato. Lo spagnolo nel caso battesse Nishikori (cliente ostico per uno come David) potrebbe affrontare la sorpresa del torneo; infatti nell’altro ottavo si sfideranno due giocatori che avevano attraversato una prima parte di stagione difficile. Questi sono Ramos e Melzer. Il primo è un giocatore nato “terraiolo” ma che pian piano si sta abituando a superfici più veloci (anche se il cemento di Miami non è una superficie rapida). Il secondo, trionfatore la settimana scorsa nel challenger di Dallas, sta ritornando quello del 2011 con cui aveva raggiunto il suo best ranking al numero 8. Sarà una bella sfida tra i due e vedremo chi la spunterà. Altro giocatore da tener d’occhio è Richard Gasquet, che nel caso riesca a esprimere il suo tennis migliore può raggiungere la semifinale (Almagro, Berdych e Raonic sono avversari ostici ma Gasquet è capace di tutto). Le speranze italiane risiedono tutte in Andreas Seppi che affronterà Andy Murray.
La sesta vittoria in carriera nel circuito challenger ha un sapore molto speciale per Rik De Voest: il sudafricano, classe 1980, torna ad imporsi in un appuntamento a distanza di tre anni esatti dall’ultimo trionfo e lo fa nella cittadina canadese di Rimouski, dove nel 2010 aveva inciso il suo nome nell’albo d’oro. In tre anni, quasi una generazione nel tennis, tante cose cambiano; il buon Rik era entrato nella parte declinante della sua parabola tennistica e il calo inesorabile nel ranking era ormai certificato da un 2012 da dimenticare. Sembrava, insomma, essere prossimo il momento in cui cominciano a tirarsi i bilanci di una vita sportiva professionistica. Invece, con una inaspettata volata, partita dalle qualificazioni, Rik sorprende tutti, intascando l’assegno di 5000 dollari, destinato al vincitore del torneo.
Ma un passo indietro è doveroso per celebrare al meglio questa scintillante impresa: De Voest attualmente era sprofondato al 343esimo posto in classifica; il suo best ranking risale al lontano agosto 2006, quando raggiunse il 110 posto; nel 2012 aveva ottenuto soltanto sconfitte tra qualificazioni ATP e primi turni dei challenger. Gli unici risultati degni di nota erano stati un quarto di finale nel challenger di Aptos e una finale di un future in Sudafrica a dicembre. Il 2013 era cominciato meglio con una vittoria in un future in Texas.
Il Canada però è un posto particolare per il trentaduenne sudafricano: le due ultime vittorie nei challenger a Vancouver (2006) e come detto Rimouski (2010), ma soprattutto scelte di vita personali tra cui una residenza (a Vancouver) un matrimonio (di cui si narra di una proposta fatta su una mongolfiera) e una moglie canadese (conosciuta durante il Challenger di Vancouver del 2005), hanno fatto da stimolo per questa sensazionale settimana, trascorsa nell’innevato municipio francofono del Quebec.
La cavalcata era iniziata, dopo un bye nel 1° turno delle qualificazioni, con le 2 vittorie su Mirzadeh (n.978) e Britton (n.411). Poi il facile successo al 1° turno del main draw contro Pokrajak (n.592) e dagli ottavi le roboanti vittorie contro un involuto Stebe (n.167), sul redivivo Bogdanovic (n.310) ai quarti, e soprattutto Bobby Reynolds (n.152), uscito da una buona settimana in Texas (semifinale conquistata) e contro Pospisil (n.129) in finale.
Niente da fare per l’enfant du pays Vasek Pospisil, su cui spendiamo qualche considerazione. Il giovane canadese, rimessosi da una fastidiosa mononucleosi, che lo ha limitato in questa prima parte della stagione, era il campione uscente e difendeva 80 punti degli attuali 421. L’occasione era utile in chiave Davis, per capire le sue condizioni in vista dell’imminente scontro Canada-Italia in programma a Vancouver fra due weekend.
Ebbene, Pospisil comunque in ripresa, non ha mostrato un tennis trascendentale. Il 22enne canadese non ha impressionato, laddove è stato costretto a giocare gli scambi oltre il 3/4 colpo e a spostarsi lateralmente sulla linea di fondo. Tanti sono stati gli errori in questa fase di gioco. Più efficace è sembrato invece nello schema servizio-dritto, quando le percentuali della prima si sono mantenute alte. Levine o Dancevic, anche loro peraltro non in forma smagliante, paiono oggi preferibili e su un piano leggermente superiore a Pospisil, per ciò che riguarderà la scelta del secondo singolarista. Sarà difficile pertanto un suo impiego in singolare, mentre è probabile una sua presenza in doppio per sfruttare le potenzialità del servizio e del gioco di volo.
CHALLENGER RIMOUSKI – (cemento indoor- deco turf) – $35.000H – SEMIFINALI E FINALE
(1)Pospisil b Sektic 7-5 6-4
(q)De Voest b Reynolds(5) 4-6 6-1 6-4
(q)De Voest b Pospisil(1) 7-6 6-4
Da segnalare, nel circuito futures, l’ennesima vittoria di Carreno Busta (quando deciderà di dedicarsi al circuito challenger?) e la semifinale dell’italiano Giustino. Carreno ha intenzione di battere il record di match vinti consecutivamente (detenuto da Brugues Davi, spagnolo battuto da Carreno proprio questa settimana
Hawk eye: Spotlight
Questa settimana la protagonista della rubrica è la belga Kirsten Flipkens, classe 1986, attualmente numero 28 del mondo e con il risultato di Miami, oggi ha sconfitto negli ottavi la giovane croata Ajla Tomljanovic con il punteggio di 6-7 6-4 6-3, potrà ancora migliorare il proprio best ranking, conquistato la scorsa settimana.
La tennista nativa di Geel, nella regione fiamminga del Belgio, è seguita da quest’anno da Kim Clijsters ed i risultati si sono visti sin da subito, tanto che settimana scorsa per un set e mezzo ha messo paura all’Azarenka prima di cedere alla distanza e cedere per 6-0 nel terzo e decisivo set e soprattutto agli Australian Open ha raggiunto per la prima volta il quarto turno in carriera. Kirsten vanta un solo titolo WTA ottenuto lo scorso settembre in Canada, in Quebec, sconfiggendo in finale la ceca Lucie Hradecka per 6-1 7-5.
La Flipkens è una delle poche giocatrici con un gioco vario e spettacolare, dotata di ottimi fondamentali, ha un repertorio molto ampio fatto di smorzate precise ed una sensibilità di polso davvero notevole. Destrorsa con rovescio bimane predilige il gioco d’attacco e si trova in difficoltà se è lei che subisce il gioco, non avendo un gran fisico spesso risponde molto corto e con giocatrici che aggrediscono subito la palla non riesce a giocare il suo miglior tennis. Merita vederla giocare perchè può farti la giocata estrosa in qualsiasi situazione e con l’aiuto della Clijsters se riuscirà a colmare alcune lacune,dovute essenzialmente alla sua struttura fisica ed a qualche passaggio a vuoto di troppo, come contro la Rybarikova a Memphis, potrà entrare nelle prime 15 giocatrici al mondo.
Alessandro C.
Gianni Pagano
Daniele Sforza
Andrea Giuseppe Rossi
TAG: Carreno Busta, Flipkens, Hawk Eye, Stucchi
è bello vedere che ci sia ancora qualcuno interessato al lato più umano dello sport, spesso ci dimentichiamo che i giocatori sono dei ragazzi e almeno per questo aspetto non sono diversi da noi, considerando anche che in percentuale sono pochi quelli famosi.
anche la mia
Bravi giovani … 😉
Kirsten è una delle mie pupille !!! 😎
si errore di battitura.. scusate 🙄
@ Angie (#818675)
Il mio pc oggi da’ i numeri e mi ha mangiato il titolo del film che è IL VENTO E IL LEONE. Sorry.
Bello e commovente ricordare 2 ragazzi che non hanno conosciuto la notorietà. Un gesto gentile che dovrebbe anche spingere tutti noi appassionati ad essere più cauti nei giudizi – spesso tranchants o addirittura malevoli.
Non sappiamo quasi nulla della vera vita e delle difficoltà dei giocatori, soprattutto di quelli emergenti o speranze.
Ora mi piace pensare che Andrea e Mehdi stiano giocando una bella partita di tennis in cielo, come “2 nuvole d’oro nel vento”.
L’inciso tra virgolette non è mio, purtroppo. L’ ho preso dal film ma era troppo bello per non citarlo.
meno male stavolta non ho sbagliato io
sasa ho perso il conto ma almeno una 20ina o forse di più ne ha vinte di fila…
bravi come sempre. un pensiero per i due giovani andati via prematuramente 🙁
carreno penso non faccia ancora i challenger perchè non ha ancora la classifica per farlo, forse dalla prossima settimana quando gli entreranno anche i punti di quest’ennesima vittoria (e pensare che ci sono tennisti che dopo una semifinale, al torneo successivo escono al primo turno perchè “forse era stanco”) può iniziaare (sarbebe meglio dire tornare) a competere nei challenger. sono sicuro che anche lì farà una strage, ed entro fine anno sarà a competere nel circuito atp. 😉
piccolo appunto: kamke non è spagnolo, ma tedesco, ovviamente…
si bel pezzo..peccato io avevo proposto lo spotlight su gianluigia quinzia ma mi hanno bocciato l’idea 😉
fantastico ragazzi, soprattutto il ricordo dei due poveri ragazzi. Bravi davvero 😉