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Video del Giorno: Seppi sfida Gulbis (compresi alcuni “spettacoli” di Ernests)

12/03/2013 10:08 4 commenti
Andreas Seppi classe 1984, n.20 del mondo
Andreas Seppi classe 1984, n.20 del mondo

Questo il video della sconfitta di Andreas Seppi nel terzo turno del torneo Masters 1000 di Indian Wells.

Gulbis LVA b. Seppi ITA 57 63 64

Seppi vs Gulbis – Masters 1000 Indian Wells – 3… di livetennisit


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4 commenti

Actze (Guest) 12-03-2013 15:23

@shuzo – ma che… stai a dì?

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fazzo92 12-03-2013 14:26

Uno non può pretendere di vincere una partita commettendo pochi errori e 0 vincenti… vince chi rischia di più, purtroppo Seppi questo verbo non lo conosce proprio 🙄

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pallettaro (Guest) 12-03-2013 12:48

@ Shuzo (#808127)

Il mondo è bello perchè è vario. Benchè io ritenga Seppi un grande tennista non l’ho mai ritenuto un tennista ai massimo livelli in termini di talento. Talento che abbonda invece in Gulbis, a parere mio. Per me il talento non è fare giochetti o numeri, ma avere varietà di soluzioni tennistiche e soprattutto farle con apparente naturalezza ed agio. Essere insomma, non dico predestinati, ma almeno particolarmente dotati.
Seppi ha tutti i pregi del mondo, professionalità, dedizione, forza, allenamento, qualità umane, qualità atletica, ma non passa certo per il talento (parliamo del meglio, tra i primi 30 al mondo).
Insomma Seppi non è un Gasquet, per rendere l’idea, anche se Seppi ha molte doti che il francese non ha.

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Shuzo (Guest) 12-03-2013 11:39

Seppi non ha, a mio parere, meno talento di Gulbis, però non si ancora totalmente liberato dalla sua paura interiore di affondare i colpi (benché sia decisamente maturato sotto questo profilo).
Il lettone sarà pure una testa matta, sarà pure discontinuo, ma non ha paura ad affondare i colpi e soprattutto non trema nei momenti topici del match. Per questo, in genere, vince i match finiti sul filo di lana, nonostante siano terminati sul filo di lana a causa della sua discontinuità nella concentrazione. Infatti ha battuto Seppi benché abbia sbagliato molto, però è anche vero che rischiando di più, si sbaglia anche di più.

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