Hawk Eye: il tennis a 360 gradi
Nasci da incendiario, muori da pompiere…così recita la famosa canzone di Luciano Ligabue “Happy Hour”; questa è un po la nostra storia, da appassionati di calcio a “malati” di tennis non sappiamo se sia una cosa positiva…ma di certo è divertente…sono due mondi diversi che però hanno alcuni aspetti in comune. In questa rubrica settimanale di certo non parleremo di questo ma di come la stagione al Maschile (Atp e challenger e se ne avremo l occasione anche Itf) si stia sviluppando nel 2013.
Cercheremo di fare un’analisi più tecnica possibile nelle prossime rubriche in quanto in questa abbiamo cercato di fare un riepilogo dei tornei disputati nel 2013..inoltre interessantissima a nostro parere ci sarà una parentesi finale (come in questo articolo) in cui si parlerà specificatamente di un giocatore chiamata Hawk Eye:Spotlight.
Con gli Australian Open ormai agli archivi,il calendario Atp propone tornei interlocutori in attesa dei master 1000 americani. L’inizio di stagione è stato fedele alla tradizione degli ultimi anni,dato che a vincere il primo slam stagionale è stato il numero uno del mondo,cosa che non è accaduta solo nel 2011.il mese di gennaio ha inoltre visto le affermazioni di giocatori della top 10 ,con la sola sorpresa rappresentata da Bernard Tomic impostosi a Sydney. Proprio l’australiano rappresenta la piú lieta sorpresa dell’inizio di stagione;Tomic è il giovane che è sembrato piú pronto per scalare il ranking,anche se è ancora presto per dare dei giudizi definitivi.
Negli ultimi anni i tornei disputati a gennaio non hanno quasi mai delineato l’andamento della stagione,c’è dunque tempo per Raonic,Dimitrov,Harrison e Janowicz,deludenti agli Australian Open, per dimostrare che il 2013 puó essere l’anno della loro consacrazione;per il momento è stata confermata la supremazia dei “fab four” e le giovani stelle sono sembrate lontane da quei livelli. I prossimi tornei potranno darci importanti risposte sulle condizioni di Nadal,sulla crescita dei giovani e sull’andamento della stagione:la scalata di Federer al numero 1 è diventata possibile grazie alle sue affermazioni a Rotterdam,Dubai e Indian Wells,mentre due anni fa abbiamo assistito alla costruzione di una importante striscia di vittorie da parte di Djokovic proprio in questo periodo. Non ci resta allora altro che sperare di assistere a belle partite,magari con qualche sorpresa magari da parte di qualche italiano.
Dopo il prologo della prima settimana dell’anno la stagione dei Challenger ATP riprende con continuità.
Il 2013 si è aperto con i tornei di Noumea, in Nuova Caledonia e San Paulo in Brasile, entrambi disputati su superfici in cemento open.
Il torneo di Noumea è stato disturbato dal maltempo; dopo la seconda giornata infatti si è dovuto attendere per tre giorni prima di poter riprendere i match. Con un programma concentrato, che tra il 3 e 5 gennaio ha visto chiudere il primo turno e disputare la finale, si è assistito a non poche sorprese. Il torneo è stato vinto da Adrian Mannarino che in tutto il torneo ha concesso un solo set a Gicquel in semifinale, e ha posto le basi per un anno migliore del 2012, quando dal n.87 era disceso al 204. Mannarino, ora n. 164, ha battuto in finale l’outsider Andrej Martin, il quale aveva estromesso la testa di serie numero 1 Darcis con un netto 6-2 6-3 agli ottavi. Il francese non ha avuto difficoltà nell’atto conclusivo, vincendo agevolmente 6-4 6-3. Tra le annotazioni a margine si può sottolineare che delle 8 teste di serie soltanto tre sole hanno raggiunto i quarti (Gicquel 3; Dasnieres De Veigy 4; Mannarino 7).
Il torneo di San Paulo, pur appartenendo alla categoria dei Challenger con montepremi più alto ($125.000H), è stata terra di conquista dei tennisti sudamericani. Snobbato dagli specialisti del cemento e collocato in una infelice data, il torneo non ha offerto grossi spunti e incontri di alta qualità.
Come detto il campo dei partecipanti annoverava i migliori giocatori del circuito sulla terra, ragione per cui il tennis offerto è stato snaturato dalla superficie in cemento. Nonostante ciò il torneo ha espresso i valori del ranking, tanto che ai quarti si sono qualificate 7 tds delle 8, con esclusione dell’argentino Delbonis, battuto da Campozano agli ottavi. Alle semifinali accedevano rispettivamente il portoghese Gastao Elias (tds 6) Così come Souza che aveva la meglio sul terraiolo Alund (tds n.2) in due facili set.
Elias e Souza si presentavano alle semifinali, avendo mostrato un tennis molto più concreto di Zeballos (tds 1) e Dutra Silva (tds 3) ma nonostante questo escono entrambi sconfitti in tre set molto combattuti. L’atto conclusivo vedeva prevalere Zeballos in due set. Per Horacio Zeballos (n.71) si tratta del 10 titolo in carriera nel circuito Challenger, quarto sul cemento.
Dopo due settimane di interruzione il circuito è ripreso con 3 tornei. Il torneo più ricco si è giocato ad Heilbronn (Germania) indoor con montepremi di 85.000 euro. Ottimo il campo di partecipanti, così come le premesse di vedere match dall’alto tasso tecnico. Il primo turno è stata invece un’ecatombe di ritiri e di deludenti prestazioni, causate presumibilmente dalla cattiva preparazione. Fuori per ritiro le tds Phau(4) e Karlovic(6), abbandonavano la partita anzitempo contro gli outsider Ouanna e Stebe.
Gli accoppiamenti degli ottavi garantivano spettacolo. Svettava un Mathieu-Gulbis, dove il lettone dimostrava una volta di più di essere un enigma di complicatissima soluzione. Perdeva al TB del terzo set dopo aver sciupato tanto nel set decisivo. Altre vittorie arrivano per il giocatore di casa Berrer e per il belga Bemelmans mentre Ungur cedeva all’efficacia del gioco di Struff. I quarti regalavano partite molto divertenti e a tratti spettacolari. Mathieu e Dancevic giocavano un match esemplare per combattività, alternando nel secondo set SP e MP annullati. La spuntava Mathieu dopo aver annullato anche lui un MP nel TB conclusivo. Negli altri quarti Struff e Berrer uscivano vincitori con Becker e Bemelmans mostrando momenti di tennis di pregevole fattura. Le semifinali erano senza storia, con Berrer che avanzava con il ritiro di Mathieu dopo un set dominato, e con il 22enne Struff che regolava in due set Rochus.
Nella finale Berrer confermava la settimana di grazia, giocando un tennis irresistibile per il giovane connazionale.
In Australia, a Burnie, si disputa un challenger su cemento con un montepremi di 50.000 $. Vi partecipano molti giocatori di casa e alcuni giocatori che vogliono continuare la tournèe australiana che si conclude la settimana prossima con West Lakes. Tra le teste di serie Lu(testa di serie numero 1) decide di dare forfait all’ultimo e solo Polansky e Millman arrivano ai quarti di finale.
Tante le sorprese (anche a causa del maltempo) con due giocatori non eccelsi come Statham e Barton che centrano le semifinali del torneo uscendo qui sconfitti. In finale se la giocano l unica testa di serie rimasta (Millman) e l’esperto francese Robert. Alla fine con un ottimo tennis l australiano trionfa in patria battendo con il risultato di 6-2 4-6 6-0 Robert.Per lui è il secondo titolo a livello challenger dopo Sacramento nel 2010 sempre su una superficie hard.
Hawk Eye: Spotlight
Un particolare focus merita il giovane 22enne tedesco Jan Lennard Struff. I risultati ottenuti nella seconda parte del 2012 lo pongono sul trampolino di lancio per palcoscenici maggiori. Alcuni numeri dicono quanto prepotente sia la sua scalata verso i top 100. Chiuso il 2011 alla 239 posizione, Struff alla fine di giugno viaggiava vicino alla 400ma posizione.
Da quel momento è iniziata una fortissima risalita culminata con l’attuale n.138. L’impennata si è avuta grazie alle finali raggiunte nei challenger di Madrid (settembre 12 persa con Gimeno Traver), Loughborough (novembre 12 persa con Donskoy) e le semifinali del torneo di Helsinki, dove sorprese per le vittorie in fila su Delbonis, Bachinger e Berankis prima di cedere in tre set lottati a Nieminen. Giocatore potente, basa il proprio gioco sull’aggressività, grazie a un servizio molto veloce.
Nei mesi passati si sono potuti apprezzare i miglioramenti nella rapidità degli spostamenti laterali e nella tenuta degli scambi. Le qualità tecniche gli consentono di giocare con efficacia sia sulla terra che sul veloce, anche se il cemento, specialmente indoor sembra che si adatti meglio agli schemi del suo gioco. Giocatore senza dubbio da tenere d’occhio in quest’avvio di stagione.
Alessandro Crobu
Gianni Pagano
Daniele Sforza
TAG: Hawk Eye, Struff
@ mah (#785002)
accetto la tua critica e ti assicuro che non è nostra intenzione calibrare la rubrica esclusivamente su quelli che possono essere i gusti della maggior parte delle persone;tratteremo sempre i vari argomenti con onestà intellettuale,pronti ad ascoltare i pareri di chi legge la rubrica,se pur con la speranza che si tratti sempre di critica costruttiva.Con il passare delle settimane abbiamo intenzione di rendere la rubrica sempre più tecnica e meno divulgativa,consapevoli che le nostre analisi non saranno sempre condivise,dato che si tratta di opinioni.
@ derrickrose (#784600)
discutibile. il tuo approccio rischia du legittimere i peggio varieta’/reality shows e, in ambito tennistico, potrebbe portare a parlare solo della ivanovic per le sue indubbie qualita’ extra tennistiche (supponendo che questo vuole il pubblico). mah. un saluto.
Non vi siete persi proprio niente eh? 😀 un’analisi perfetta bravi… occhio a struff per la prossima settimana…
bravi 😀
vero,ma con grande umiltà ti dico che forse ligabue è più accessibile a tutti.
Grazie Sà! 😀
A buon intenditore … “One is born an incendiary and dies a fireman” e’ una citazione di George Bernard Shaw.
Ma il diario di Naso non c’è più?
bella rubrica…complimenti agli autori! 😉