Un Doppio forte, finalmente (di Marco Mazzoni)
Simone Bolelli e Fabio Fognini hanno confermato anche in Davis il loro splendido momento, portando un punto importantissimo alla causa azzurra grazie al successo contro i croati Cilic e Dodig. Un match partito in sordina, con troppe risposte sbagliate e poca reattività, ma impennatosi notevolmente dopo aver perso il primo set. Infatti nel secondo arriva subito il break per l’Italia, con prima Fabio e poi anche Simone a pressare un Dodig diventato incerto al servizio.
Bravi i nostri azzurri ad approfittare anche nel terzo di un netto calo d’intensità dei croati, soprattutto di Cilic che ha inanellato una serie di errori di tocco e di valutazione a tratti imbarazzanti per un top 15. Segno di lucidità dei nostri, bravi in risposta a mettere pressione ai rivali vista la bassa percentuale di prime palle, soprattutto di Cilic. Interessanti anche alcune chiusure a rete, con interventi chirurgici in momenti chiave. E bravi pure a reggere la pressione di un tiebreak lungo e sofferto nel quarto.
Un doppio forte, ormai collaudato, che viene dalla semifinale al recente Australian Open, dove Fabio e Simone hanno strappato un set ai Bryan (poi vincitori del torneo). Un doppio “anomalo” per disposizione tattica, non ortodossa rispetto ai canoni classici della specialità, dove i grandi australiani tuonavano “chi arriva ultimo a rete paga a tutti da bere…!”. Fognini e Bolelli tendono a coprire maggiormente il campo da dietro, trovandosi sovente entrambi in posizione più difensiva, pronti a sparare i loro miglior colpi con traiettorie insidiose, e quindi avanzare una volta conquistato il campo o messo in difficoltà la coppia rivale.
In molti ormai giocano il doppio così, vedi la coppia spagnola Granollers – Lopez che ultimamente fa così bene sul tour, ma è molto interessante che finalmente anche noi italiani siamo riusciti a costruire un doppio forte e consistente, pronto a giocarsi le sue carte nei grandi appuntamenti, Davis e tornei dello Slam.
Proprio in Davis il doppio è sempre un punto decisivo, e molte volte abbiamo pagato dazio proprio per la difficoltà di presentare una coppia forte, che portasse un punto sicuro e quindi permettesse di scendere in campo la domenica con un punto di vantaggio e due possibili match per chiudere a proprio favore la sfida.
Gongolava infatti Capitan Barazzutti in sala stampa dopo il successo, affermando di credere molto in questa coppia, pensando già da tempo che i due ragazzi fossero pronti e assolutamente compatibili per diventare un team affiatato, e vincente.
Fabio Fognini ha confermato le ottime sensazioni che vengono sia dai risultati che dalla chimica che s’è formata tra i due: “ci completiamo a vicenda, ci capiamo e stimoliamo, e ci divertiamo pure. Ora che riusciamo a giocare spesso insieme si vedono i risultati. Non fa mai male vincere, e perché no, guadagnare anche qualcosa…”. Simone rincara la dose confermando che con Fabio si capisce al volo in campo, ha trovato un affiatamento ideale e anche un completamento tecnico.
E’ proprio una coppia curiosa per certi versi. Due ragazzi di indubbio talento, che per i motivi più vari stentano a trovare costanza di rendimento (Fabio) e alto rendimento (Simone) in singolo. Due bracci veloci e un tennis potenzialmente completo per entrambi, con più potenza per Simone e più soluzioni per Fabio, che quando s’accende è capace di scatenare un inferno tecnico in campo. Quello che ci ha sorpreso è la buona costanza al servizio, con buone percentuali di prime palle, movimenti ben sincronizzati e quasi mai errori gravi. Riescono a coprire molto bene il campo, con Fabio che copre anche la lentezza endemica di Simone e accende la fiamma del bolognese, a volte troppo lento ad infiammarsi; mentre al contrario Simone tranquillizza gli eccessi di Fabio, tenendolo incollato alla partita.
Un doppio quindi solido, fatto che appare persino paradossale visto che i due talenti azzurri, quando giocano in singolo, è proprio nella solidità che peccano. Pareva quasi impossibile che due ragazzi così diversi caratterialmente potessero legare, diventare amici e compagni vincenti di doppio, una specialità in cui serve capirsi al volo, massima reattività e il miglior sincronismo nei movimenti, negli interventi e nella copertura del campo.
Si dice che tra due caratteri troppo uguali possono scaturire grandi amicizie ma non buoni amori. Beh, allora tra Fabio e Simone, così diversi ma forse ottimamente capaci di completarsi a vicenda, si prevede un lungo amore. Sportivo, s’intende.
Marco Mazzoni
1 commento
ottimo pezzo, speriamo che possa servire anche l’esmpio di Errani-Vinci che insistono sul doppio anche ora che vanno bene pure in singolare.
Penso che Bol-Fog siano dei candidati anche per vincere il doppio al Roland Garros
Per la Coppa Davis se dovesse esserci un infortunio di Fabio potrebbero giocare il doppio anche Bolelli-Seppi certo Fognini è più bravo perché sa intervenire a rete e offre maggiori certezze sulla seconda, ma anche Seppi se gioca sul ad-court come Fabio può funzionare discretamente, come dimostrano i risultati della vecchia coppia Bolelli-Seppi ahnno fatto bene anche agli Australian Open.