Intervista a Roberta Vinci: “Noi italiani maturiamo lentamente e i risultati migliori li otteniamo nel lungo tempo”
Ho chiuso un anno esaltante, il migliore della mia carriera. Non sarà facile ripetermi. Vincere un torneo di singolare e otto di doppio, chiudere al primo posto la classifica mondiale di doppio e al sedicesimo quella di singolare, mi pare che non sia roba da poco”.
Roberta Vinci, tarantina, 29 anni, ha completato la preparazione invernale al Country club di Palermo ed è pronta ad iniziare la nuova stagione che scatterà il 30 dicembre a Brisbane in Australia con uno torneo Premier da 1 milione di dollari dove sarà presente anche Sara Errani, l’altra tennista azzurra protagonista di un 2012 fantastico e compagna di doppio di Roberta.
“Mi sono potuta allenare bene qui al Country – afferma la tennista pugliese – visto che ho trovato tutto concentrato in una sola struttura, dal campo in duro, alla palestra alla sala ristorante, sala riposo e fitness. Palermo da anni è la mia sede preferita per ricaricare le batterie e poi sono palermitani Francesco Cinà e Piero Intile, rispettivamente coach e preparatore atletico. Spero di iniziare bene l’anno nuovo. Farebbe bene al morale. Soltanto ripetere la stagione appena conclusa sarebbe fantastico”.
“Malgrado i tanti anni di carriera non mi sento assolutamente logora. Noi italiani maturiamo lentamente e i risultati migliori li otteniamo nel lungo tempo. Anche se ho vinto quest’anno otto tornei di doppio, mi sono scrollata da dosso l’etichetta di specialista del doppio e oggi mi sento davvero competitiva in singolare. Ci sono certo giocatrici come Sharapova, Serena Williams, Azarenka, Radwanska, contro le quali nove volte su dieci perdi. Ma contro le altre big, il match è aperto. Soprattutto se se si gioca sull’erba o sul cemento che prediligo, per il mio tipo di gioco. alla terra battuta. Sicuramente tra i tornei che giocherò nel 2013 ci sarà quello di Palermo di luglio al Country club, che mi auguro possa superare il momento difficile per la crisi economica generale e restare a lungo nel circuito, Un torneo ci tante giocatrici apprezzano e sono felici di poter giocare”.
“Abbiamo lanciato in vista del Natale una campagna a sostegno della manifestazione – spiega Oliviero Palma, direttore del torneo Wta di luglio e dirigente del Country club – offrendo un abbonamento a soli 50 euro. Vorremmo che gli appassionati si facessero un regalo di Natale dimostrando attaccamento ad un evento che si ripetere da 25 anni ma che trova difficoltà a raccogliere sostegni pubblici e si riducono quelli di sponsor privati. Se anche nel 2013 il bilancio dovesse terminare in rosso, allora cederemo alla Federtennis il torneo”.
All’incontro della Vinci con la stampa erano presenti, Iano Monaco, dirigente nazionale della Fit, Giorgio Cammarata, presidente del Country club ed Oliviero Palma, direttore del torneo Wta di Palermo.
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l’ipotesi che il wta di palermo possa chiudere è spaventosa 😯
Si occhio al becu che a 81 anni potrebbe trovare il jolly e vincere uno slam…
Indipendentemente da quando si raggiunge un traguardo, occorre vedere che traguardo è. Avete tutti ragione e tutti torto.
Occhio a becuzzi allora. E dovrebbe essere pure l ora di bolelli. o forse non è ancora troppo invecchiato
@ livio (#768066)
e tu, invece di fare il maestrino, ci pensi a quello che scrivi?! Tra tutte quelle che potevi prendere, non potevi scrivere una baggianata peggiore dato che la Capriati è tornata poi a giocare vincendo 3 tornei dello Slam (a 25-26 anni, mi pare) e raggiungendo il numero uno.
@ l Occhio di Sauron (#768059)
Sì certo meglio la Schiavone che vince il Roland Garros a 30 anni, o la Capriati che a 17 chiudeva già la carriera inpreda a crisi psicologiche e droga?
Ma ci pensate proima di scrivere?
sì ma si è dimenticata di dire una cosa importante riguardo che “noi italiani maturiamo nel lungo tempo”..
e cioè che questo è:
UN ENORME HANDICAP E DIFETTO
A mio parere la questione non è che gli italiani maturino tardi, semmai il fatto che hanno tante difficoltà in più da superare. Purtroppo non venendo preparati adeguatamente per la carriera professionistica, soprattutto come mentalità. La conseguenza è che devono cercare di sopperire da soli, cercando di sforzarsi a mettersi in discussione per capire che cosa non va in loro.
Spesso non hanno nemmeno coach all’altezza. Risultato devono farsi allenare da coach stranieri e spesso anche all’estero. Roberta è un’eccezione, però è arrivata più tardi rispetto a Pennetta, Schiavone ed Errani. Inoltre delle quattro mi sembra anche la meno solida mentalmente, pur avendo fatto notevoli miglioramenti in questo senso.
Non è un caso che le ragazze vincano di più dei maschi. Le ragazze, essendo mediamente più intelligenti e ambiziose, riescono prima a sopperire alle carenze con cui sono state cresciute.
Ma c’è una spiegazione ?