Break Point: Il “Vecchio” che migliora

Roger Federer classe 1981, n.2 del mondo

La stagione tennistica si è appena conclusa, ed è terminata nel segno del “vecchio” che torna alla ribalta.

Ne sono stati esempi lampanti Federer, che nonostante la sconfitta in finale al Master ha dimostrato di poter avere un livello di gioco al pari del numero uno del mondo, e Radek Stepanek, trascinatore della Repubblica Ceca in finale di Davis contro la Spagna superando Almagro al quinto e decisivo incontro, in un match in cui il ceco si è esaltato e, quasi alla soglia del ritiro dall’attività agonistica, ha dato il meglio di sé in quello che molto probabilmente è stato il match più importante della carriera.

Proprio nell’ultima partita dell’anno Radek ha mostrato il suo miglior tennis, dotato di un ottimo rovescio,un gran serve and volley (pazzesca la volée in tuffo alla Boris Becker nel quarto set) oltre ad una grinta e un carattere davvero invidiabili.

Almagro, nonostante fosse arrivato stanco dopo una grande stagione chiusa alla soglia della top ten e sebbene non fosse completamente a suo agio sul veloce indoor, ci ha provato ma non poteva essere all’altezza di uno Stepanek davvero straripante e trascinatore dei cechi anche nel doppio nella giornata precedente.

Dopo la prima giornata in cui Ferrer e Berdych si erano imposti proprio contro i protagonisti dell’ultimo match dell’anno(con Berdych che ha avuto la meglio dello spagnolo solo al quinto set), il doppio è stato fondamentale e i due singolaristi cechi si sono ridimostrati un’eccellente coppia e dopo un avvio difficile hanno sconfitto la coppia capace di aggiudicarsi il Master di fine anno: Granollers/Lopez.

Arrivati alla domenica sul 2 a 1 per la Repubblica Ceca, Ferrer ha chiuso la sua migliore stagione in carriera demolendo Berdych in tre set piuttosto semplici rinviando così il verdetto al quinto e decisivo match, ma lì,come già detto, Stepanek si è dimostrato superiore all’avversario per attitudine alla superficie,ma soprattutto per voglia di vincere e forza di volontà. Il 34enne ceco è riuscito così a coronare una carriera costellata da ottimi risultati sia in singolare,dove ha raggiunto la top ten oltre ad ottimi piazzamenti in molti tornei importanti, sia,soprattutto,in doppio,dove quest’anno ha anche vinto anche l’Australian Open in coppia con Paes. Ma Stepanek non è l’unico “vecchio” ad aver meravigliato in questo finale di 2012, infatti Roger Federer ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, di avere ancora voglia di lottare ai vertici giocando un ottimo Master arrivando primo nel girone, pur perdendo l’ultimo incontro di round robin contro Del Potro, giocando una gran semifinale contro Murray e giocando alla pari contro il numero uno del mondo Djokovic in finale.

Proprio la partita contro il serbo è stata davvero ben giocata da entrambi, con Nole da una parte che è stato fenomenale in difesa e in pressione con il suo gioco da fondocampo sempre molto vicino alle linee, e dall’altra Roger, apparso a tratti in grande spolvero, che ha mancato alcune opportunità e che non ha saputo gestire alcuni momenti topici dell’incontro.

Il prossimo anno giocherà un paio di tornei in meno ma se la voglia di vincere e di stare sul campo sarà quella dimostrata quest’anno,che comunque per lui è stato eccellente, lo svizzero potrà dire la sua anche a 31 anni, tanto per dimostrare come questo gioco premi sia i giovani più preparati atleticamente e con tanta voglia di vincere, ma anche ad alcuni veterani che, con il loro talento e la loro voglia di divertirsi sul campo da gioco, hanno ancora qualcosa da dire in questo magnifico sport.

Gabriele Ferrara