Uno Sventaglio di Tennis: Davis e Olimpiade, troppo?

Roger Federer quest'anno ha disputato la Davis Cup, perdendo al primo turno contro gli Usa a Friburgo

Uno Sventaglio di Tennis – Numero 24 – Mercoledì 04 Aprile 2012

Capiamoci una volta per tutte: è uno sport singolare, ma l’anomalia della Coppa Davis rappresenta materiale prezioso per gli almanacchi del tennis.

Non solo per la longevità della competizione, ma anche per la sue storie che vanno dall’eroico al grottesco – per approfondire controllare su che campi giocavano i paraguaiani.

L’Italia non raggiunge una finale dal 1998 (1 titolo e 6 finali perse, stile Juventus da Champions League) e quest’anno abbiamo fatto una comparsata alla Hitchcock in serie A.

Per gli amanti del genere (campionati a squadre, non thriller!) resta la cosiddetta serie A di fine anno giocata per far girare un po’ di grana tra i nostri tennisti e per scattare qualche foto da scrivania.
Ma la Coppa Davis è altra storia e se non siete dirigenti di qualche circolo di serie A – con la Fidelity Card della Fit – possiamo andare avanti.

Nel prossimo fine settimana partono i quarti di finale e mancano i primi 4 del mondo, ovvero i signori che da un po’ di anni si spartiscono i trofei più prestigiosi che offre il circuito.

Spagna-Austria sembra un match già scritto in cui Almagro e Ferrer potranno intensificare la preparazione atletica in vista dei prossimi tornei su terra, si gioca in casa dei campioni in carica.

I francesi hanno scelto Monte Carlo e la sua terra molto lenta per disinnescare lo spara-ace Isner: partono favoriti, ma non troppo.

Repubblica Ceca-Serbia vede i padroni di casa favoriti sulla terra indoor di Praga e il duo Troicki-Tipsarevic dovrà fare qualche miracolo per passare il turno dato che Nole aveva di meglio da fare.

Argentina-Croazia: vedi Spagna-Austria con luogo ed interpreti diversi.

Che fine hanno fatto gli altri?
Semplice: pensano alla loro stagione, non c’è tempo nè spazio per la Davis. Ci sarà Londra 2012 per essere patrioti, prima non è necessario.

Alcune dichiarazioni degli assenti o chi ne fa le veci:
(2 Febbraio). Obradovic: “Ho avuto difficoltà a dire a Djokovic di non dover giocare, non volevo stancarlo troppo”. La Serbia giocherà qualche giorno dopo con la Svezia dei temibil Prpic e Ryderstedt, sconosciuti anche agli svedesi. Tipsarevic e Troicki, stravolti dalla fatica porteranno a casa la disfida.

(21 Marzo) Nadal: “Attualmente questo formato non favorisce la presenza dei migliori giocatori ad ogni turno”. Critica legittima e condivisibile, ma ogni tanto si può ascoltare una proposta dal numero 2 del sindacato dei tennisti?

Federer e Murray, invece, sono già fuori dai giochi. Il primo, dopo aver lasciato solo Wawrinka per qualche edizione (2010 memorabile – retrocessione in serie B per mano del Kazakistan), non è riuscito a scardinare Isner ed ha salutato uno dei pochi trofei mancanti anche per questa annata.

Ha comunque vinto una medaglia d’oro in doppio a Pechino 2008 e per portare a casa l’ “insalatiera” dovrà rimanere qualche anno in più sui campi, salvo un’epica vittoria a Londra 2012 che cancellerebbe anche una truffa ai danni dello Stato.

Murray invece ha un problema diverso perchè la “sua” Gran Bretagna (lui è più scozzese di Sean Connery) vede la serie A con il binocolo e quest’anno non ha ancora fatto visita ai suoi malcapitati compagni di squadra, abituati a challenger e futures.

La federazione ha provato a togliergli dai piedi la madre per qualche settimana nominandola capitano della Fed Cup, chissà se Andy ricambierà con una bella promozione in serie a tra un paio d’anni.

Il vero nocciolo della questione riguarda, però, una competizione in sofferenza che nell’anno dell’Olimpiade (obiettivamente più esclusiva e importante) solleva sempre pù polemiche del solito.

Cambiare formula potrebbe andare bene a patto di non cedere a tennisti troppo viziati che invocano il 2 su 3.

Un’ipotesi biennale con qualificazione negli anni intermedi per le nazioni fuori dalla serie A potrebbe rendere l’evento più esclusivo. Magari piazzando la competizione centrale alla stagione e non in prossimità dei film di Natale.

Con tennisti iperprogrammati che devono centellinare le forze ed un tennis da fisico bestiale, la Davis può solo contnuare a perdere prestigio ed essere sempre più un lusso per i big.

Andrea Martina (Andrea24H)